Di progetti per risolvere l’annosa questione del traffico nel tratto urbano della statale 16 a Vasto Marina se ne parla da anni. Ipotesi, promesse, discussioni ma, di fatto, la situazione è ancora ferma (e chissà per quanto lo resterà) con i disagi che, specie negli ultimi giorni sono sotto gli occhi di tutti. Con due semafori, quello all’incrocio dell’adriatica con via Donizetti e quello sul viadotto, come ogni anno interessato da lavori [LEGGI], si formano lunghissime code in entrambe le direzioni con conseguenti disagi per i cittadini.
Il progetto. Già nei primi anni 2010 l’ingegner Paolo Marino aveva elaborato uno studio per la regolamentazione dei flussi veicolari in questo tratto. “Partendo dallo studio della situazione esistente, con tutte le criticità che vi sono – spiega Marino – ho elaborato un’idea progetto che tende a migliorare la scorrevolezza del tratto stradale. Lo studio l’ho illustrato ufficiosamente già nel 2013 a tecnici e politici del Comune ma, dopo oltre cinque anni, a parte alcuni annunci sembrerebbe ancora tutto fermo, o comunque non si è ancora potuta vedere una bozza progettuale. Così ho voluto rendere pubblico il mio studio preliminare per innescare una discussione costruttiva che porti, finalmente, a risolvere la situazione, senza avere ovviamente pretese di sorta sull’effettiva realizzazione”.
Le rotatorie. Due le rotatorie da realizzare, una all’incrocio tra statale 16 e via Istonia e l’altra all’incrocio con via Martiri istriani. “Per una corretta realizzazione, secondo il mio elaborato, occorrerebbe accordarsi con alcuni privati delle proprietà adiacenti; in particolare nella rotatoria sud è previsto un ulteriore accesso alla marina che garantirebbe anche un corretto flusso veicolare da e per il parcheggio della ex stazione ferroviaria; altri modesti accordi con i privati potrebbero essere utili per la rotatoria nord dove andrebbe valutata la necessità di acquisire qualche scampolo di terreno in corrispondenza di un fabbricato da poco demolito; per gli accordi si potrebbero anche utilizzare i relitti stradali eventualmente scaturiti dalle nuove opere”.
Rotatorie e traffico canalizzato | MAPPA 1 – clicca qui | MAPPA 2 – clicca qui
Circolazione canalizzata. “Per rendere davvero efficace la gestione del traffico in questo tratto è necessario canalizzare i flussi veicolari, consentendo l’inversione di marcia solo attraverso le rotatorie. Esistono infatti un elevato numero di punti di conflitto (incrocio di flussi veicolari), in tutto il tratto che inducono rallentamenti ed incidentalità. In questo modo sarebbero necessarie solo due corsie per il traffico veicolare tra le rotatorie e la possibilità di realizzare percorsi a norma per gli altri utenti della strada con gli spazi liberati”.
Giù il viadotto. Arriva l’estate ed ecco che tornano i lavori sul viadotto. “Quante volte è intervenuta l’Anas in questi anni sul viadotto?”, chiede Marino. Nella sua idea-progetto il viadotto dovrebbe sparire, un po’ come successo a Termoli con la vecchia rampa d’accesso alla città. “La statale, attraverso opportune modifiche del tracciato (per altro previste nel PRG), si collegherebbe alla strada del Consorzio industriale già realizzata a monte della stazione ferroviaria.
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[ads_dx]Così il tratto di Vasto Marina sarebbe completamente alleggerito del traffico extraurbano e diventerebbe con il tempo una strada turistica (magari zona 30) con la possibilità di realizzare alberature ed arredi, parcheggi e percorsi per gli utenti deboli e consentirebbe la valorizzazione dell’intero tratto a valle del tracciato ferroviario. È vero che ci vogliono delle risorse ma è anche vero che da poco è stato respinto un costoso progetto di variante dell’Anas; in attesa delle grandi opere si potrebbe convincere l’Anas ad investire, se condiviso, nel progetto”.
Gli obiettivi. “È un problema che va affrontato perché, stando così le cose, la situazione è insostenibile. Nell’idea-progetto, che metto a disposizione della città, ho cercato di pensare a delle soluzioni che portino beneficio a tutti. Credo sia il momento di mettere in moto una fase di concretezza, concertando le azioni con i privati che sarebbero interessati dalle modifiche alla viabilità per poter arrivare finalmente ad una soluzione soddisfacente”.