La fantasia non ha limiti. Dopo i falsi controlli sulle utenze (“Sono l’Enel, devo controllare tutti”, LEGGI), dopo i falsi operatori ecologici che devono sostituire i raccoglitori della differenziata, i falsi avvocati e assicuratori, arrivano i sedicenti figli degli amici di vecchia data. Le vittime predilette sono sempre le stesse: anziani che pensando alla buona fede rischiano di essere raggirati.
L’ultimo episodio è accaduto questo pomeriggio a Cupello, singolare la scusa trovata per entrare in casa. Una coppia a bordo di una Fiat Panda bianca – come racconta a zonalocale.it un parente delle vittime del tentato raggiro – ha parcheggiato dietro l’auto di un anziano cupellese che proprio in quel momento rientrava a casa da Vasto (non è escluso che sia stato seguito) e, una volta scesa dal veicolo, ha attaccato bottone.
I due si sono presentati come figli di un suo amico di vecchia data di Vasto aggiungendo che il padre ne parlava sempre e benissimo. In virtù di questi presunti e felici ricordi passati, i due lo avevano scelto per regalargli il proprio guardaroba prima della partenza per la Germania non sapendo a chi altri lasciare tutti quei vestiti che sicuramente non avrebbero potuto portare in aereo. Valore? “Circa 1.500 euro”, anche perché il presunto genitore avrebbe avuto in passato un’azienda tessile.
[ant_dx]In realtà, si trattava di vecchi capi danneggiati – stracci praticamente – probabilmente presi dalle campane della raccolta della differenziata per gli abiti usati. I due si sono fatti guidare all’interno dell’appartamento non risparmiando complimenti per la casa in modo da guadagnare ulteriore fiducia.
Non avendo probabilmente trovato il momento opportuno per colpire, i due sono andati via subito dopo, ma non completamente a mani vuote. Il proprietario di casa ha dato loro 50 euro come ricompensa per la merce lasciata lì e perché “la coppia ha raccontato di aver perso l’aereo”.
Venuto a conoscenza della vicenda, il familiare dei proprietari di casa si è rivolto ai carabinieri della locale stazione che accerteranno la presenza di eventuali casi simili in zona.
L’appello è sempre lo stesso: “Ho raccontato questo episodio affinché si avvertano gli anziani di prestare la massima attenzione e non aprire agli sconosciuti che cercano sempre nuovi metodi per truffarli”.