Centinaia di bottiglie di vetro lasciate su muretti e sedili del lungomare. Oppure per terra e nelle aiuole. Abbandonate ovunque a Vasto Marina nella notte tra sabato e domenica scorsi. Nel fine settimana che inizia oggi, scatteranno i controlli per garantire i rispetto dell’ordinanza, che esiste dal 2011, e serve a tutelare l’incolumità delle persone, viste le risse e le aggressioni a bottigliate avvenute in passato.
Le multe, sia per gli esercenti che per i clienti, vanno da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.
“La normativa si applica non solo di sera, ma anche di giorno”, dice a Zonalocale Massimo Di Lorenzo, presidente di Vivere Vasto Marina, il consorzio che raggruppa le attività commerciali della località balneare. “Raccomandiamo a tutti i consorziati di non servire in bottiglie e bicchieri di vetro le bevande destinate a essere consumate fuori dai loro locali”.
L’ordinanza – E’ in vigore dal 18 luglio del 2011 l’ordinanza emanata dall’allora sindaco, Luciano Lapenna, “per tutelare la salute pubblica, scongiurando eventuali lesioni dovute alla mancata restituzione del contenitore all’esercente e all’abbandono di quest’ultimo in modo non corretto”.
“Ogni estate – si legge nelle premesse del provvedimento – il personale sanitario del presidio ospedaliero locale è chiamato ad intervenire quotidianamente per prestare cure a numerosi turisti e concittadini a seguito di incidenti causati dall’abbandono non corretto delle bottiglie di vetro all’interno degli appositi contenitori”.
“E’ severamente vietato asportare fuori da qualsiasi locale pubblico bevande e alimenti in generale in contenitori di vetro e altri materiali pericolosi. I singoli esercenti sono obbligati: a verificare personalmente o con proprio personale il rispetto del divieto ed in particolare se questo ricade nella zona demaniale; a fare uso degli appositi cassonetti per lo smaltimento dei contenitori usati e non restituiti al banco”. I titolari delle attività devono anche “affiggere in modo ben visibile nel locale e sull’ingresso dello stesso” una copia dell’ordinanza.
“Qualora venisse accertato da parte di chiunque (titolare del pubblico esercizio, proprio personale e singoli avventori), questo determina a carico dei trasgressori una sanzione amministrativa da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro. In caso di recidiva, le sanzioni potranno essere incrementate”.