Per ora l’annuncio del presidente della Pilkington non rasserena i sindacati. C’è qualche perplessità da parte dei rappresentanti dei lavoratori riguardo il progetto citato da Graziano Marcovecchio. A comunicarlo sono tutte le sigle – Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Cobas – che a margine degli ultimi incontri con l’azienda chiedono maggiori garanzie per continuare le trattative, altrimenti le trattative si interromperanno.
Marcovecchio durante l’incontro nel Comune di San Salvo ha parlato di un importante progetto tecnologico per portare qui la produzione dei laterali laminati per rinforzare un settore attualmente in sofferenza [LEGGI]. Un annuncio ancora in fase embrionale considerato che tutto dipenderà dalla testa del gruppo Nsg che risiede in Giappone. Il management sansalvese cercherà di convincere gli azionisti a investire in Italia i 30 milioni di euro necessari all’operazione per arginare la concorrenza interna polacca.
[ant_dx]La carta messa sul tavolo però non convince quegli stessi sindacalisti che qualche settimana fa hanno interrotto una lunga fase di serenità tra le parti sociali. “Ribadiamo – dicono – che per continuare i lavori è necessario sottoscrivere un accordo su un piano industriale completo dove siano dettagliati tutti gli investimenti citati e il carico impianti di riferimento con reciproci impegni“. Come promesso a inizio maggio, i sindacalisti non si accontenteranno più di investimenti solo annunciati e non messi nero su bianco: verba volant, scripta manent.
Il nodo è lo stesso sollevato dall’assessore alle Attività produttive della Regione Abruzzo Giovanni Lolli: “Stiamo studiando come aiutare la Pilkington (la seconda azienda più grande d’Abruzzo) con un intervento mai fatto prima in Italia, ma un consistente investimento strategico è la condizione necessaria per intavolare il discorso”.