Mito e quotidianità, legge dello Stato e legge morale, ieri e oggi, si incontrano domenica 27 maggio, alle ore 18.30, nel centro antiviolenza Dafne in via dei Frentani 54, in “Antigone, adesso legalità VS giustizia”, e poi ancora lunedì 28 alle 21 con “Lucrezia e la cultura dello stupro”.
Domenica i relatori saranno la professoressa Antonella Festa, l’avvocato Andrea Cerrone e la regista Eva Martelli che sta curando lo spettacolo sull’Antigone con i ragazzi del Liceo Classico di Lanciano che sarà portato in scena il prossimo 4 giugno al teatro Fenaroli.
Entrambi gli incontri hanno lo scopo di rivolgersi ad un pubblico più ampio rispetto a quello solito o quasi solito delle scuole. “Il progetto – spiega Francesca Colacioppo, che ha diretto e coordinato le letture di domenica 27 – nasce per questo, dall’idea di sdoganare il mito e quindi la classicità e riportarla in una dimensione più attuale. Ci siamo abituati a cristallizzare i modelli classici che siano virtù o vizi o proprio personaggi senza metterli in discussione, senza provare a indagare più a fondo. L’Antigone – spiega – pone ad esempio una questione molto profonda che è quella della differenza e del conflitto fra la legge di Creonte e quella di Antigone; due nature del diritto. La storia col tempo ha riproposto questo dualismo in molti momenti”.
Lucrezia e la cultura dello stupro vuole invece toccare le dinamiche storiche che dalla classicità hanno descritto, forse erroneamente o forse no, modelli femminili di virtù. “Perché Lucrezia che si toglie la vita dopo aver subito violenza deve diventare un modello di virtù? – si chiede Francesca Colcaioppo – Su questo vorremmo interrogarci, ma si tratterà di una chiacchierata informale che mira a coinvolgere il pubblico”. I relatori di lunedì sera saranno le professoresse Antonella Festa e Grazia Contini, e la dottoressa Margherita Barone.