Fa sul serio l’Ufficio Circondariale Marittimo di Vasto nel multare in modo salato chiunque parcheggi nella zona prospiciente la spiaggia di Punta Penna. Son bastati pochi giorni dalla sua Ordinanza, infatti, per vergare 30 verbali per la sosta di altrettante autovetture nell’area oramai riservata soltanto a biciclette e motocicli.
Motivi di sicurezza ineccepibili hanno indotto al provvedimento con cui si individua quella come una zona a traffico limitato, con accesso concesso soltanto a particolari mezzi di trasporto. Certo, forse in ossequio alla salinità del mare, la sanzione prevista dal codice della navigazione non è proprio quella del buffetto sulla guancia, 102 Euro non sono poca cosa per qualche ora di sole e per una famiglia che difficilmente potrebbe recarsi in quei posti con il motorino, ma tant’è: quel parcheggio è diventato off limits.
Crediamo siano tantissime le persone che amano uno dei luoghi più suggestivi della costa adriatica, comprendendo in questo ampio tratto anche le zone di Mottagrossa e Punta d’Erce. In Abruzzo, rappresentano il vero richiamo per migliaia e migliaia di turisti, attratti dalla bellezza di questo segmento di costa ma anche dalla suggestione che il brand della “Costa dei Trabocchi” suscita in chi il mare lo sogna tutto l’anno e non vede l’ora di viverci una quindicina di giorni o almeno il tempo sufficiente per un respiro di salsedine.
Attraggono le nostre bellezze naturali ma l’accoglienza è altra cosa. Il Turismo abruzzese non è quello adrenalinico del Camel Trophy, della Foresta Amazzonica o del deserto africano. I nostri turisti cercano spensieratezza ed arrivano con quell’aspettativa che solo il garbo degli operatori, la qualità degli eventi, così come la logistica ed i servizi del territorio posso soddisfare.
S’inserisce in questa logica anche l’offerta di una circolazione veicolare semplice e che certo non evochi l’incubo della convulsione vissuta nelle città di provenienza, laddove traffico, parcheggi e multe avvelenano la giornata.
Prendiamo solo spunto da un provvedimento amministrativo quale quello dell’Ufficio Circondariale Marittimo, oltretutto dalle fondate ragioni, per sollecitare soluzioni, ormai urgenti da anni, per l’area più pregiata del nostro territorio, una zona in cui la sicurezza della circolazione e delle autovetture rappresenta comunque un’emergenza nel periodo estivo.
Quei chilometri di costa vanno tutelati al pari dei turisti che li frequentano e, purtroppo, anche per la prossima estate, la soluzione non c’è. Le piste ciclabili rappresentano un’ottima offerta di infrastrutturazione leggera ma la loro realizzazione va necessariamente concepita in un sistema di servizi al trasporto delle persone, anche per non correre il rischio che le autovetture parcheggino addirittura sul loro tracciato.
Era il novembre del 2017 quando l’amministrazione cittadina annunciò l’approvazione di un progetto di fattibilità per un nuovo parcheggio a servizio dell’area di Punta d’Erce, un intervento, di 40 mila Euro, da finanziare con fondi comunali e da realizzare su di una superficie di proprietà dell’ARAP (Azienda Regionale per le Attività Produttive). Un parcheggio a pagamento per il quale parrebbero ottenuti i pareri ed i nulla osta necessari. Se ne attende, a questo punto, l’inizio dei lavori.
Certo è che meglio sarebbe stato offrire prima soluzioni alternative, quali quelle oggi solo ideate o da ideare ancora, per evitare misure sanzionatorie ed impedimenti d’accesso nei confronti di chi, per la prossima estate, subirà ancora le difficoltà di sempre per accedere alla Spiaggia di Punta Penna o a quella di Mottagrossa, per raggiungere la quale occorre percorrere la quasi impraticabile e d’estate convulsa Via Salita Mottagrossa o ancora a quella di Punta d’Erce, raggiungibile dal mare o solo grazie a lunghi camminamenti.
C’è ancora molto da fare per dotare questi luoghi d’eccellenza ambientale di servizi acconci ad un’offerta turistica matura e rispettosa, laddove non ci sia bisogno di divieti e multe.