Dopo più di due anni di lavoro, sono circa 2mila, sui 3mila in dotazione, i libri catalogati, etichettati e messi in ordine nella biblioteca della Casa Circondariale di Lanciano, grazie al progetto “Biblioteche fuori le mura” che ha visto coinvolti i detenuti grazie ad una convenzione tra direzione del carcere stesso ed il Comune di Lanciano.
“All’inizio del nostro lavoro, ci siamo trovati di fronte 1800 libri (oggi sono 3mila grazie a donazioni di enti e privati, ndr) sistemati male ed in modo arrangiato, – afferma la responsabile del progetto, nonché responsabile della catalogazione del patrimonio librario della biblioteca comunale Liberatore, Gianvincenza Di Donato – e da lì, insieme ai nostri detenuti, ci siamo rimboccati le maniche ed abbiamo iniziato a lavorare sul serio, senza sconti, per rendere quel luogo una vera biblioteca”.
E allora si è partiti dal ritinteggiare le pareti e poi con l’acquisto di timbri, etichette, scaffali, un vero registro ed un software professionale che aiutasse nella catalogazione dei volumi. “I detenuti si sono mostrati da subito interessati ed appassionati, ognuno nel proprio ruolo, – prosegue la Di Donato – hanno lavorato con precisione, acquisendo padronanza e facendo sì che la biblioteca cambiasse volto”. Se fino a due anni fa, su circa 200 detenuti presenti nella carcere di Villa Stanazzo, solo in 10 prendevano libri dalla biblioteca, oggi il numero di lettori è salito a più di 150.
La narrativa italiana e straniera la fa da padrona, ma sono molto apprezzati anche i libri d’arte e sulla religione. “Organizziamo anche numerosi corsi sulla catalogazione dei volumi e due detenuti – spiega ancora Gianvincenza Di Donato – oggi lavorano nelle biblioteche di Mozzagrogna e di Lanciano, dimostrando di aver fatto propri i nostri insegnamenti e di aver ripagato la nostra fiducia”.
Tutti i detenuti corsisti hanno dimostrato grande entusiasmo ed interesse alle attività, partecipando in modo proficuo a tutte le fasi del progetto, in un clima di gioiosa e costruttiva operatività.
“Tutti sostengono che la nostra è una realtà d’eccellenza, – conclude la direttrice del carcere, Lucia Avantaggiato – ma noi siamo solo una comunità di guerrieri che lotta per attuare i principi della Costituzione e cercare di fare in ogni modo l’integrazione tra carcere e territorio e qui a Lanciano, fortunatamente, questa rete funziona benissimo”.