“Il crollo andava evitato con una adeguata operazione di prevenzione e manutenzione che, purtroppo, non c’è stata”. Lo affermano i consiglieri comunali Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) e Alessandro d’Elisa (gruppo misto), commentando la notizia dell’inchiesta sulla frana, avvenuta nel 2015, di una parte del muraglione di contenimento dei giardini di Palazzo d’Avalos. Indagati l’ex sindaco, Luciano Lapenna, e due ex dirigenti municipali, Vincenzo Marcello e Roberto D’Ermilio, e un dirigemte ancora in servizio, Michele D’Annunzio.
“Oggi – scrivono in un comunicato i tre esponenti dell’opposizione – di fronte all’avvio di una indagine della Procura, alcune considerazioni sono d’obbligo: in primo luogo, auguriamo all’ex sindaco e alle altre persone coinvolte di saper fare valere le proprie ragioni in sede processuale, perché, ferma restando la presunzione d’innocenza di ognuno, se responsabilità vi sono state, quella processuale è la sede appropriata per capire di chi siano state.
Parallelamente non possiamo che stupirci di fronte alle reazioni stizzite di alcuni esponenti della sinistra cittadina, di fronte all’indagine in corso. Se mancanza di manutenzione c’è stata, l’interesse di tutti esige di fare chiarezza, e poco conta, come affermano alcuni, che il muraglione di Palazzo d’Avalos sia stato ripristinato in tempi abbastanza accettabili”.
“Crediamo, come amministratori e come cittadini, che ogni indagine volta a approfondire la responsabilità di chi amministra, a Vasto come altrove, meriti uguale rispetto da parte della classe politica. Auspichiamo quindi la medesima serietà e il medesimo rispetto da parte di tutte le forze politiche cittadine, ivi compresa la sinistra locale che, erroneamente, sta già barcamenandosi in un’opera di delegittimazione dell’operato della magistratura che, invece, va solo lasciata agire nell’interesse dei cittadini. Invitiamo parallelamente l’attuale amministrazione Menna – concludono d’Elisa, Laudazi, Giangiacomo e Suriani – a utilizzare ogni risorsa disponibile per la manutenzione e per la prevenzione, intensificando gli sforzi fatti che, a ora, appaiono nettamente insufficienti”.