Di cosa parliamo – E’ aperto da settimane a Vasto il dibattito politico sul futuro del servizio di raccolta differenziata. Di recente, Ecolan, il consorzio di Lanciano che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nell’area frentana, ha avanzato una proposta al Comune, cui promette di portare la percentuale di differenziata dall’attuale 62% al 75% entro il 2019. Dal 1998, il servizio è gestito dalla Pulchra spa, la società mista pubblico privato di cui il Comune di Vasto detiene il 51% delle azioni e il socio privato, la Sapi, il restante 49%. “Una scelta andrà fatta entro fine anno”, ha dichiarato il sindaco, Francesco Menna. Vendita delle quote pubbliche della Pulchra, ingresso al consorzio Ecolan sono due strade possibili. Irrealizzabile, invece, l’adesione In vista della decisione, si moltiplicano le polemiche.
VASTO – “Perché ciò che può fare Ecolan non la possiamo fare noi, direttamente, come si suol dire, in house, acquisendo interamente Pulchra e abbattendo il debito che il Comune ha con Pulchra stessa?”. Lo chiede all’amministrazione comunale di Vasto Angelo Bucciarelli della minoranza Pd.
Bucciarelli, da sempre su posizioni critiche nei confronti della Giunta guidata dallo stesso Partito democratico, rivolge una serie di quesiti all’amministrazione Menna: “Che il contratto con la Pulchra scadesse fra tre mesi lo si è scoperto solo oggi. Non lo sapevano da 20 anni? E non avrebbero dovuto prepararsi per tempo, programmando il percorso sa seguire per dare tranquillità ed efficienza alle famiglie vastesi? Insomma, c’è una strategia di gestione integrata dei rifiuti da parte del Comune di Vasto? Passare da una gestione della raccolta dei rifiuti a un’altra non è una cosa agevole. Si tratta di cambiare azienda, metodi, procedure, che potrebbero facilmente provocare difficoltà e ritardi nella messa a punto dell’organizzazione della gestione. Dalla stampa apprendiamo che esiste una proposta Ecolan. Certo, la società lancianese è un’organizzazione seria, con un buon management e con dei buoni risultati, dove svolge il servizio di raccolta. Ma è in grado di garantire gli stessi risultati anche su Vasto, una città certamente complessa, con una popolazione che raddoppia nel periodo estivo e con oltre 16 chilometri di costa, la più lunga d’Abruzzo? Nella propsta si parla di una differenziata al 75%, ma come ci si arriva, attraverso quale azione?”.
“Perché – chiede Bucciarelli – non possiamo fare ciò che farebbe Ecolan, in modo da salvaguardare il nostro patrimonio fatto di know-how, macchine, personale? Perché rinunciare ad avere un peso politico, nostro e del nostro territorio, per la cui carenza soffriamo da tempo di marginalizzazione rispetto al resto della regione? Vi siete chiesti, dopo aver aderito a Ecolan, che fine potrebbe fare il consorzio Civeta (altro patrimonio strategico del nostro territorio), se lo smaltimento venisse fatto negli impianti della Val di Sangro, visto che Ecolan ha interesse a smaltire lì e non qui? E ancora, può il Comune di Vasto detenere partecipazioni in più società/consorzi che si occupano dela stessa materia rifiuti (Civeta/Ecolan)?”.