Detriti vista mare. Sono iniziati a spuntare i fiori sulle tonnellate di detriti e rifiuti sequestrati all’interno del sito d’interesse comunitario “Marina di Vasto”. La vicenda – dai tratti paradossali – è quella dei fanghi del Buonanotte depositati nella riserva naturale al confine con San Salvo. Il torrente nel 2014 allagò mezza marina sansalvese e il camping accanto provocando ingenti danni a causa della mancata pulizia del suo alveo.
DA UN PROBLEMA ALL’ALTRO – Il Comune di San Salvo fu tra i più battaglieri nel chiedere la pulizia di quel canale di proprietà del consorzio di bonifica. Nel luglio 2017 finalmente arrivarono soldi e autorizzazioni (ben 8) per procedere: San Salvo fu scelto come stazione appaltante per gli interventi da 142mila euro [LEGGI]. Tutto risolto? Macché. Il materiale rimosso dal torrente fu scaricato nell’adiacente zona retrodunale della spiaggia: tonnellate di fango, alberi morti, pezzi di metallo e detriti vari (ovviamente non è mancata successivamente la mano degli incivili che hanno aggiunto i propri rifiuti).
[ant_dx]Così, il 15 novembre scorso i carabinieri forestali sequestrarono l’area su disposizione della Procura della Repubblica [LEGGI]. Da allora le montagne di detriti sono lì. Interpellato sulla vicenda, il commissario del consorzio di bonifica, Franco Amicone, dice di non conoscere la situazione attuale. Il vicesindaco di San Salvo e assessore ai Lavori pubblici, Maria Travaglini, assicura: “Stiamo lavorando per risolvere il problema in vista della stagione turistica”. Il Partito Democratico sansalvese, subito dopo il sequestro, sollevò la questione sugli ulteriori fondi necessari per rimuovere il materiale [LEGGI].
La richiesta di dissequestro avanzata dalla ditta nel febbraio scorso è stata respinta. Il timore di residenti e proprietari di attività ricettive nella zona è quello di passare un’estate con la desolante vista a ridosso della spiaggia (tra l’altro lì c’è l’accesso al mare della spiaggia libera n. 1) e della trafficata pista ciclabile che pure avrebbe bisogno di interventi.
PISTA CICLABILE – Nel tratto sopra al torrente non ci sono protezioni e c’è il rischio di cadere giù; il ponte mostra segni di erosione alla base. Nel 2010, poi furono vandalizzati tutti i lampioni che costeggiavano la pista e mai sostituiti. Il progetto per sostuirli è stato approvato dalla giunta un anno e mezzo fa: 52 punti luce (a fronte dei 94 necessari) alti 4 metri l’uno per un importo totale poco superiore ai 94mila euro. L’assessore Gabriele Barisano, contattato da zonalocale.it, dice “che è stata terminata la procedura di incidenza ambientale e tra oggi e domani sarà pubblicata la gara d’appalto. L’intenzione è di installare i pali prima della fine dell’estate”.
In vista delle prove generali del 25 aprile e del primo maggio si spera in un biglietto da visita meno sgualcito.