La richiesta di dimissioni non arriva dall’opposizione, ma da un consigliere di maggioranza. Mario Olivieri, da anni bastian contrario del centrosinistra, chiede all’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, di farsi da parte: “Cosa dovrà succedere ancora per fare sì che l’assessore Paolucci, ormai da tempo non più credibile e chiaramente rivelatosi incapace di gestire un settore così delicato per la nostra Regione, basti vedere i risultati elettorali del Pd alle recenti politiche, prenda atto della sua inadeguatezza e si dimetta da un incarico che ha portato solo danni alla sanità del Vastese, e non solo?”.
Olivieri, da sempre critico nei confronti delle politiche sanitarie della Giunta D’Alfonso, sbotta dopo la notizia dell’imminente chiusura del reparto di gastroenterologia dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto: “Quel reparto era stato una conquista, conseguente sia alla professionalità del dottor Antonio Spadaccini, sia alla necessità di attivare sul territorio del Vastese una specialità che contribuisse ad aumentare l’offerta sanitaria verso una popolazione di confine e lontana dai centri di Chieti e Pescara”.
[mic_dx]“Adesso ci troviamo di fronte ad una ennesima perdita grave, che impoverisce la sanità del Vastese, che penalizza i cittadini di questa zona della Regione e che vanifica tutta l’esperienza, la professionalità e il lavoro che in circa 20 anni sono stati profusi dall’equipe che lavora all’interno di quella unità operativa, che non ha niente da invidiare agli altri reparti della stessa specialità, in Abruzzo e fuori dalla regione”, attacca Olivieri, che contemporaneamente rivolge una “richiesta di intervenire subito, per fermare la chiusura del reparto di gastroenterologia di Vasto, al presidente D’Alfonso e al vice pesidente Lolli; chiedo contestualmente al sindaco di Vasto di fare fronte comune nell’alzare la voce per difendere i diritti dei nostri concittadini, rifuggendo da timori e indecisioni che non hanno nessuna ragione di esistere” di fronte “ad uno sfacelo della nostra sanità ospedaliera e territoriale. Resta inteso – avverte Olivieri – che, per ciò che mi riguarda, assumerò ogni iniziativa tesa a fare comprendere ciò che non è più accettabile sopportare”.