“Don Lorenzo Milani è stato osteggiato dalla curia, è morto in esilio dalla Chiesa, condannato dallo Stato, additato dalla scuola come dittatore. Oggi la sua figura e il suo messaggio tornano di grande attualità tanto che Papa Francesco a giugno è stato a Barbiana a 50 anni dalla sua morte“. È Paolo Landi, allievo della scuola di Barbiana, a parlare del sacerdote ed educatore che, con la sua forte azione, il suo esempio, seppur in una vita molto breve (morì a 44 anni nel 1967) ha impresso un solco molto profondo nel mondo della scuola, dei diritti civili, e, in generale, dell’educazione.
L’Università delle Tre Età di Cupello ha organizzato una tre giorni di incontri e riflessioni dedicata a Don Lorenzo Milani, coinvolgendo dirigenti scolastici, docenti, genitori e studenti per riscoprire l’attualità del suo messaggio attraverso la testimonianza di uno dei suoi allievi. Il primo incontro, moderato dal presidente dell’UniTre Fabio Bruno, è stato introdotto dagli alunni della scuola di Cupello, che hanno tracciato in maniera originale i tratti salienti della vita di Don Milani, poi le parole del sindaco di Cupello, Manuele Marcovecchio, e di Don Nicola Florio.
[ads_dx]Landi ha poi ripercorso la vita di Don Lorenzo Milani, dalle sue origini in una famiglia borghese, alla sua vocazione con l’impegno come sacerdote nella parrochia di San Donato a Calenzano, in Toscana. Qui emersero i suoi tratti dell’impegno contro lo sfruttamento dei lavoratori, “l’ingiustizia sociale è una bestemmia“, divenendo “scomodo per gli altri preti, per i notabili, per gli industriali” fino al trasferimento a Barbiana. Di fatto, un esilio in una parrocchia di montagna dove vivevano appena 39 persone ma che Don Milani, in soli 13 anni, fece diventare un centro educativo pulsante e che ha lasciato un segno tangibile nel mondo dell’educazione. Celebri le sue lettere che, oggi, rappresentano un messaggio forte e attuale. “La scuola – ha sottolineato Landi – non può essere un ospedale che cura i sani e respinge i malati, una scuola selettiva che butta fuori quelli che dovrebbe formare“.
Con Paolo Landi hanno dialogato, offrendo interessanti spunti di riflessione, i dirigenti scolastici Marina Gigante (Istituto Omnicomprensivo Monteodorisio-Cupello), Concetta Delle Donne (Nuova Direzione Didattica Vasto) e Gaetano Fuiano (IIS Mattei Vasto). Nelle sue conclusioni l’allievo di Don Milani ha riportato il messaggio di Papa Francesco in cui l’opera del prete ed educatore della scuola di Barbiana ha tanto valore perchè metteva al centro il “ridare ai poveri la parola, perchè senza parola non c’è dignità e giustizia“.