Annunciato più volte nel corso degli anni, il risanamento di Fosso Marino non c’è stato. Le foto ritraggono un corso d’acqua paludoso che spacca in due il Golfo di Vasto. Succede proprio ora che il problema scarichi a mare del biennio 2011-2012 sembra solo un brutto e lontano ricordo, visto che i dati delle analisi Arta (agenzia regionale di tutela dell’ambiente) danno verdetti incoraggianti sulla pulizia delle acque di balneazione di Vasto, classificate come eccellenti in otto zone di campionamento e buone in altre tre [LEGGI].
La questione approda oggi in Consiglio comunale. In un’interrogazione, la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Dina Carinci, ricostruisce la storia recente degli interventi annunciati, da uno studio di fattibilità approvato nel 2011 dalla Giunta per lavori di risanamento dal costo preventivato di 900mila euro, al progetto esecutivo del 2012 per l’eliminazione degli scarichi a mare dall’area del Monumento alla Bagnante fino a Fosso Marino, con la costruzione, costata 570 mila euro, di una condotta di raccolta delle acque bianche al confine tra la spiaggia e il lungomare. Carinci definisce “indecente l’attuale situazione del luogo”, chiede “perché Fosso Marino non è stato completamente risanato?”, ma anche che fine abbiano fatto “i 330mila euro residui del progetto”.
L’assessore ai Servizi e ai Rapporti col Consiglio comunale, Gabriele Barisano, risponde che i lavori sono erano finalizzati a separare le acque bianche dalle acque nere “per evitare interconnessioni. Le acque bianche sono di competenza del Comune, le acque nere della Sasi. Gli interventi si sono rivelati efficaci” e sono costati “570mila euro, anziché 900mila. Non si ritiene concluso nessun intervento, né a Fosso Marino, né in nessuna altra zona della città. Stiamo pensando alla ripulitura della parte intubata di Fosso Marino, che non è di proprietà del Comune, ma del Consorzio di bonifica. Abbiamo dato mandato al settore Lavori pubblici” di stilare un progetto per deviare il flusso delle acque da Fosso Marino “fino a via Austro, dove esiste una vasca d’accumulo” sotterranea “mai utilizzata appieno. Le somme sono inserite nel bilancio preventivo”.
“Sono passati undici anni – ribatte Carinci – e siamo a ridosso della stagione estiva. In undici anni, il problema non è stato risolto. E non continuate a fare lo scaricabarile, perché anche sulla Sasi il Comune dovrebbe avere grande peso”.