Il Comune di Vasto mette in mora la società che gestisce il Parco Aqualand, ma quest’ultima respinge l’accusa di non aver pagato il servizio navetta.
La querelle diventa di pubblico dominio oggi in Consiglio comunale.
Il conflitto tra il municipio e i gestori della struttura di località Incoronata verte attorno a una cifra: 62mila euro, che l’amministrazione comunale chiede alla società Aqualand del Vasto. Lo dichiara in Aula l’assessore al Patrimonio, Luigi Marcello, rispondendo a un’interrogazione del consigliere comunale leghista Davide D’Alessandro. Il rappresentante del Carroccio chiede alla Giunta Menna di chiarire se intenda mettere in vendita il parco, l’ammontare del credito rivendicato dal Comune e se l’amministrazione comunale sia a conoscenza dell’esistenza delle “proteste di giovani lavoratori per questioni relative alla busta paga”.
Il primo a rispondere è l’ex sindaco, Luciano Lapenna, e attuale consigliere comunale: “Il problema è esistito tra Aqualand e Sasi. La mia amministrazione si fece carico di intervenire a regolarizzare la situazione e a installare un regolare contatore”.
Marcello replica all’interrogazione dichiarando che “dal 2013, Aqualand ha regolarmente pagato. Rimangono dei residui, riguardanti gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017, per somme relative ai trasporti effettuati dalla società Autoservizi Tessitore. Il 19 marzo c’è stata una riunione con gli enti interessati. Durante questa conferenza di servizi, alla società è stata contestata la somma di circa 62mila euro. Dopo questa riunione, il 4 aprile l’Avvocatura comunale ha inviato una lettera, intimando ad Aqualand di pagare entro quindici giorni. Non ci risultano pervenute lamentele di alcuni dipendenti. Se dovessero arrivarci, sarebbero necessari approfondimenti”.
Nel pomeriggio interviene la società che gestisce l’impianto del divertimento: “In relazione al Consiglio comunale” di oggi e “alla discussione relativa alla diffida e messa in mora effettuata dal Comune contro la società Aqualand del Vasto per il presunto credito rivendicato ed afferente i costi della navetta per Aqualand, la società Aqualand ha impugnato e contestato tale presunto credito relativo ai costi di trasporto della navetta, per essere inammissibile e destituito di qualsiasi fondamento, riservandosi ogni azione e comportamento conseguenti”.