Come da programma, è partita stamattina da Montalfano la carovana No-Hub del Gas che coinvolgerà tutta la regione prima di sfociare nella manifestazione del prossimo 22 aprile.
Davanti al sito della Stogit erano presenti i rappresentanti dell’omonimo coordinamento, tra i quali Augusto De Sanctis, quelli del comitato locale DifendiAmo Montalfano (Franco Scutti e Dino Ottaviano) e gli esponenti del territorio del Movimento 5 Stelle: la deputata Carmela Grippa e il consigliere regionale Pietro Smargiassi.
LA CENTRALITÀ DI MONTALFANO – Lo storico sito di stoccaggio cupellese – tra i più grandi in Europa, dal nome “Treste” – avrà un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo della Stogit (gruppo Snam). All’orizzonte c’è il potenziamento per aumentarne la capacità. “Il sito di Montalfano è fondamentale per la Stogit – dichiara a zonalocale.it De Sanctis – È previsto l’aumento della capacità di 400 milioni di metri cubi mediante la perforazione di 4 nuovi pozzi e lo stoccaggio in sovrappressione del 110%”.
Cupello è anche poi la parte terminale del metanodotto San Salvo – Biccari per il quale recentemente la società ha chiesto il rifacimento [LEGGI].
[ant_dx]Da tempo i residenti della contrada cupellese sottolineano alcune criticità [LEGGI] come, prima fra tutte, l’assenza di un piano di emergenza esterno. “Dov’è la documentazione? Dove sono le esercitazioni? Che informazione è stata data alla popolazione? – aggiunge De Sanctis – Abbiamo controllato fino a ieri sera e sul sito web del Comune di Cupello e della Prefettura di Chieti, competente per legge per l’adozione del piano, non vi è traccia di un documento fondamentale per la sicurezza dei cittadini. Facciamo notare che nel 2015 in un incidente nello stoccaggio californiano di Aliso Canyon una fuga di gas provocò l’evacuazione per tre mesi di oltre 10.000 persone. Giusto per far capire la potenziale gravità di eventuali incidenti che possono interessare impianti di questo genere”.
Stamattina era ben riscontrabile il caratteristico odore di idrocarburi già al centro delle proteste di un anno fa (e non solo). Gli interventi mitigatori che la società ha messo in atto hanno migliorato la situazione, ma non del tutto eliminato il problema.
Da annotare, inoltre, qualche scintilla tra la troupe della Rai e il direttore di stabilimento. Quest’ultimo ha reguardito il video operatore di essere in una proprietà privata intimandogli di consegnargli “la cassetta”.
LE ALTRE OPERE – “Poi c’è il progetto in V.I.A. nazionale del gasdotto San Salvo – Biccari (che interessa questo stoccaggio ricollegandolo con la dorsale Tap-Rete Adriatica, compreso il gasdotto Sulmona – Foligno) presentato come un semplice rifacimento ma che in realtà nasconde il potenziamento della condotta che passerà da 50 cm di diametro a 65 cm e da 64 bar di pressione di esercizio a 75 Bar. A poca distanza dovrebbe passare il gasdotto Larino-Chieti, di Gasdotti Italia, lungo oltre 100 km, che attraverserà ben 19 comuni abruzzesi e 7 molisani, zone densamente abitate e aree agricole di grande valore, nonché 8 Siti di Interesse Comunitario per la biodiversità”.
“I dati del consumo di gas in Italia dicono altro – continua De Sanctis – rispetto al piano di potenziamento Snam. La realtà è che l’Abruzzo è stata designato come regione strategica per il trasporto di metano verso il Nord Europa, quindi non per esigenze nazionali. Questo piano è completamente opposto a quanto stabilito dai protocolli di Kyoto e Parigi. I consumi vanno tutelati con l’efficientamento della rete e le rinnovabili“.
Gli attivisti della carovana, dopo la conferenza stampa davanti alla Stogit, sono partiti a piedi dalla piazza antistante il Comune di Cupello per un sopralluogo lungo il percorso di questa ennesima infrastruttura “fossile”. Nel pomeriggio a Scerni (ore 17.30), si terrà un seminario su questa opera.