Tassa di soggiorno sì, tassa di soggiorno no, in questi giorni si dibatte se sia giusto o meno istituirla all’interno del comune di Lanciano per le persone che pernottano nelle varie strutture della città, dagli hotel ai B&B.
“Sicuramente la tassa di soggiorno è applicata nella maggior parte dei Comuni della Penisola, sicuramente non è una novità introdotta dall’Amministrazione di Lanciano, ma a ben riflettere il turismo nella città del Miracolo Eucaristico è rappresentato in particolar modo da pellegrini in visita ai “Miracoli” ed alla Cattedrale, e dunque creando uno scarso indotto alle attività della città, ma sicuramente molto movimento, ed anche questo acclarato dai numeri”. Ad intervenire sull’argomento è Antonello Di Campli Finore, coordinatore cittadino di Ali, Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia.
“Sarebbe stato quindi opportuno, ancor prima di istituire la tassa di soggiorno, di pensare alla sistemazione del terminal bus alla Pietrosa, e l’introduzione del pagamento della sosta ai bus turistici, come avviene nella maggior parte delle città con alta percentuale di visite “mordi e fuggi”. – prosegue Di Campli Finore – Al momento il core business del turismo frentano è rappresentato dalle visite e non dai pernottamenti”. E così ripercorre le vicende del mai nato Terminal Bus in piazzale Memmo per problemi tecnici-logistici tra Amministrazione e società concessionaria.
“Non considerando la parte di mala gestio dei vari enti e società partecipate coinvolte, – afferma il coordinatore di Ali – rimane da capire perché l’Amministrazione comunale, dopo aver stabilito di realizzare il percorso pedonale turistico dall’area del Terminal Bus, di realizzare l’infopoint TIME, non abbia provveduto o pensato di realizzare stalli nuovi e barriere di ingresso all’interno dell’area di parcheggio, in modo da introdurre una tassa, di almeno 50 euro per bus (praticamente meno di 1 euro a passeggero) in modo da generare immediatamente soldi per le casse comunali utili per migliorare/ampliare/completare l’intera area. Visto che i numeri dicono di anche 20 bus giornalieri in alcuni periodi, [mar_dx] significherebbe dire migliaia di euro raccolti all’anno”.
Il miglioramento del terminal, la realizzazione di altri parcheggi a pagamento, la creazione di interscambio con TPL, e dunque il miglioramento di tutta la filiera di trasporti, secondo Di Campli Finore, avrebbero ancor più giustificato l’introduzione di una tassa di soggiorno, che sarebbe avvenuta in secondo momento.
“Rimane sempre evidente come non si è in grado di centrare l’obiettivo. – conclude – L’analisi dei flussi ci dice che la città di Lanciano vive di un turismo mordi e fuggi, vive di gruppi spesso religiosi in visita alla città. Pertanto tassare il gruppo avrebbe influito di meno sul singolo viaggiatore, in termini economici, realizzando incassi maggiori, specialmente se esentati dalla tassa di soggiorno ci sono le strutture religiose”.