Tiene banco a Casalbordino la questione dell’erosione costiera che, anche quest’anno, è tornata a fare danni che mettono a rischio anche la prossima stagione balneare. Si fa sentire la voce del gruppo consiliare Il Sole che già lo scorso luglio aveva criticato “i 385.000 euro buttati letteralmente in mare con un intervento a stagione in corso e quanto mai inefficace”.
Oggi il consigliere comunale Alessandro Santoro sottolinea che “oggi c’è ancora qualcuno che chiede soldi alla Regione per ripascimenti ma non è tollerabile questo sperpero di denaro pubblico per salvare sempre e solo la stagione dei pochi e soliti imprenditori che affacciano sul lato sud. Perché nulla è stato mai fatto per il lato Nord, laddove c’era una spiaggia caraibica meta d’invasione di turisti? Di quella spiaggia, nostro fiore all’occhiello, ad oggi non c’e’ più nulla”.
Aggiunge la sua collega de Il Sole, Marianna Di Risio: “Ormai è sotto gli occhi di tutti che il progetto che si sta seguendo da oltre 25 anni, visti i risultati, si è rivelato fallimentare, nonostante fosse stato elaborato da luminari del settore. Bisognava quindi già da tempo intervenire con una diversa soluzione al problema, senza perseverare in provvedimenti assolutamente inefficaci, impiegando ingenti finanziamenti pubblici di cui sarebbe stato meglio non fruire, vista la totale mancanza di risultati e di conseguenza lo sperpero di denaro. Per mio conto non credo di essere in grado di dare soluzioni e lascio il compito agli esperti del settore che hanno già trovato sistemi risolutivi per fermare l’erosione in altre realtà. Certo Casalbordino è un paese a vocazione turistica e per questo ci impone di fare tutto nel più breve tempo possibile per poter recuperare questo settore trainante“.
[ads_dx]Incalza anche Giuseppe Vaccaro. “Non serve aspettare la primavera per piangere , la situazione va affrontata nei modi e tempi giusti lavorando a preventivo e non a consuntivo, bisognava agire guardando i nostri vicini che hanno saputo intervenire subito sull’erosione ed ottenere spiagge che offrono grande opportunità per i cittadini creando economie di nicchia”. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale è tornata a sollecitare la Regione. È stato affidato, da parte della Regione Abruzzo, uno studio all’università de L’Aquila che dovrebbe portare ad un progetto a più ampio respiro che possa essere risolutivo.
Ma Santoro aggiunge. “Non possiamo continuare così, Casalbordino era il fiore all’occhiello della costa abruzzese, occorrono interventi sinergici per ridare economia ad un paese che sta morendo! Nel nostro Programma la soluzione auspicata, e mai perseguita negli anni, era il rinforzamento della barriera di scogli sommersa, intervento del tutto simile alle realtà balneari viciniore che stanno spopolando in quanto a turismo estivo”. L’auspicio di Santoro è che il sindaco Marinucci, “per il bene del nostro territorio, persegua e perori fino in fondo e nelle sedi opportune la soluzione del rinforzamento della scogliera come metodo a contrasto dell’erosione anche al lato nord per ridare dignità e valore al nostro territorio e a quegli imprenditori altresì meritevoli di attenzioni!””.