Le opere abusive ci furono, ma non sono imputabili all’ultimo titolare del ristorante “La Sirenetta” di Vasto Marina. Lunedì scorso, la Corte d’Appello dell’Aquila ha riformato la sentenza di condanna in primo grado assolvendo il proprietario del locale per non aver commesso il fatto “adducendo che quella era una situazione pregressa di opere realizzate negli anni Sessanta, prima che acquistasse. Le opere abusive non potevano essere addebitate a lui, ma ai precedenti gestori che si erano susseguiti nel tempo”, come spiegano a zonalocale.it i suoi legali Antonino Cerella e Cesare D’Annunzio.
Il caso risale al maggio 2014 [LEGGI], quando il ristorante fu posto sotto sequestro con obbligo di abbattimento perché erano state realizzate delle opere in assenza di permesso a costruire; nel processo il Comune di Vasto si costituì parte civile. La Corte d’Appello ha quindi ribaltato la sentenza di primo grado, il titolare del locale non può ripondere per abusi risalenti alle precedenti gestioni e che nessuno aveva mai controllato.