Il geofono per scovare le falle nell’acquedotto e oltre 5 milioni di euro per ridurre le perdite d’acqua dalle condotte colabrodo. Sono le due azioni messe in campo nel Vastese dalla Sasi spa, la società che gestisce le reti idriche in 92 dei 104 comuni della provincia di Chieti.
I fondi previsti dal Masterplan Abruzzo ed erogati dal Governo nazionale ammontano, in totale, a 117 milioni di euro e sono stati ripartiti dall’Ersi, l’ente regionale per il sistema idrico, per finanziare 14 interventi in provincia dell’Aquila, 10 in quella di Chieti, 8 nel Pescarese, 3 nella provincia di Teramo. Nei giorni scorsi, le 35 convenzioni, una per ogni lavoro da eseguire, sono state firmate dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e dal direttore dell’Ersi, Tommaso Di Biase. Ventotto interventi saranno eseguiti dalle società che gestiscono il ciclo idrico nei vari ambiti territoriali (Aca, Cam, Sasi, Ruzzo, Csa e Saca), altri 5 verranno attuati dai Comuni e 2 dalla Provincia di Pescara.
“Un’operazione – ha commentato D’Alfonso – che andava fatta già 20 anni fa. Noi ci siamo impegnati per centrare questo risultato, che porterà notevoli benefici sia in termini ambientali, che di fruibilità turistica di molte aree della nostra regione”.
Lavori nel Vastese – “Per il riefficientamento delle reti e la riduzione delle perdite – spiega Paola Tosti, consigliera d’amministrazione della Sasi – l’Ersi ha assegnato 2 milioni e 100mila euro a Vasto e un milione a San Salvo, più altri 400mila euro per la condotta di collegamento tra il potabilizzatore e il serbatoio di San Salvo. A questi finanziamenti, vanno sommati i 2 milioni 300mila euro per l’installazione di pompe di sollevamento, a Vasto, San Salvo, Casoli e Fara San Martino.
Il cercaperdite – La diga di Chiauci, attesa da trent’anni per risolvere la carenza idrica del Vastese e del vicino Molise, è ancora da terminare. In campagna elettorale, i presidenti di Abruzzo e Molise, Luciano D’Alfonso e Paolo di Laura Frattura, hanno firmato a Vasto l’intesa per il completamento. Non è il primo annuncio di imminente conclusione dei lavori cui i vastesi hanno assistito negli ultimi 15 anni. Intanto, l’invaso molisano viene riempito solo parzialmente. E rimangono un incubo le immagini della torrida estate 2017, quando il bacino si era completamente prosciugato e in città centinaia di famiglie dovevano pagare autobotti private per riempire i serbatoi condominiali.
Per questo, la Sasi corre ai ripari: “A prescindere dalle somme del Masterplan – sottolinea Tosti – le nostre squadre sono operative per la ricerca delle perdite nelle zone cruciali”. Per trovare le falle da tappare, gli addetti usano un cercaperdite denominato geofono, che riesce a individuare la lesione nel tubo percependo il rumore generato dalla fuoriuscita dell’acqua, in modo da localizzare il punto in cui gli operai devono intervenire. Viste le condotte colabrodo vecchie di decenni, il lavoro si preannuncia tutt’altro che agevole.