Bidoni e bottiglie piene d’acqua per lavarsi, cucinare e soddisfare le normali necessità idriche della famiglia anche d’inverno. Succede a Vasto, quartiere San Michele, dove l’acqua è a singhiozzo da almeno due settimane. La rottura di ieri – l’ennesima – che ha lasciato a secco diversi comuni è solo la punta dell’iceberg. Nei condomini del quartiere l’acqua è disponibile solo per alcune ore al giorno a causa delle riduzioni programmate della Sasi.
Una situazione non affatto facile soprattutto per chi non è munito di autoclave e non può permettersi di acquistarlo. Se durante l’estate la causa ufficiale è la siccità, ora gli stessi residenti faticano a trovare ragioni che possano giustificare queste riduzioni invernali quando l’acqua certamente non manca: “Siamo esasperati – dice una residente che abita nei palazzoni che ospitano decine di famiglie a zonalocale.it – Ormai chiamiamo la Sasi quotidianamente, ma la situazione non è cambiata, anzi va via via peggiorando e non abbiamo risposte sul perché. I primi problemi sono iniziati già durante le nevicate di febbraio. la settimana scorsa abbiamo avuto l’acqua fino alle 17, da lunedì, invece, la chiudono anche alle 13. La abbiamo a disposizione, praticamente, solo per poche ore al giorno: è insostenibile”.
[ant_dx]C’è chi in preda a rabbia ed esasperazione minaccia di adire le vie legali, ma nel frattempo ci si deve attrezzare come meglio si può: “Ho la casa piena di contenitori d’acqua. Ho alcuni bidoni dentro e fuori in balcone – continua la donna – Su un altro balcone abbiamo una ventina di bottiglie. Le lavatrici le possiamo fare solo il mattino presto, non usufruendo quindi neanche della fascia oraria più economica. Quando torniamo da lavoro, per farci una doccia bisogna riscaldare l’acqua di questi bidoni sul fornello. Nel 2018 è ancora possibile una situazione del genere?“.
Una domanda che si ripete periodicamente e che pare destinata a restare senza risposta.