“La tecnica dell’usa e getta da parte delle imprese a capitale privato trova la colpevole complicità nella politica non solo nazionale, ma soprattutto extra-nazionale, nel nostro caso quella dell’Unione Europea, tanto attenta e categorica nel dettarci ridicole regole nella produzione agroalimentare del nostro pregiatissimo territorio, poi completamente assente, o addirittura sadica, quando si tratta di difendere diritti fondamentali come il lavoro e la dignità delle famiglie”.
E’ il duro commento di Agnese Paris, candidata alla Camera dei deputati nella lista Italia agli Italiani, sulla vertenza Honeywell, la multinazionale statunitense che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Atessa, “per trasferirsi in Slovacchia, dove il costo del lavoro è più basso e la tassazione meno opprimente”, scrive Paris in un comunicato stampa, sottolineando che circa 500 persone, tra dipendenti diretti e dell’indotto, rimarranno senza lavoro.
L’aspirante parlamentare prevede che “il perfido girare della ruota capitalista porterà un giorno l’azienda a spostarsi di nuovo lasciando macerie e tragedie personali anche lì.
Altro giro, altra corsa. È la ripetitività quasi ossessiva di drammi sociali che ormai passano quasi inosservati, data la loro crescita esponenziale. Le attività economiche e il capitale dovrebbero essere al servizio dell’uomo e non il contrario come spesso accade. Siamo sicuri che la tanto decantata globalizzazione sia la panacea di tutti i mali oppure, come sembra delinearsi, una trappola infernale che ci rende tutti schiavi e senza alcuna certezza per il futuro?”.
“Più limitata come impatto numerico, ma non meno vergognosa nei fatti, è la storia del Cotir, un brillante polo di ricerca, prima decaduto ed oggi purtroppo morto semplicemente per mera volontà politica che, per motivi a me sconosciuti, ha del tutto abbandonato il consorzio, lasciandolo letteralmente cadere a pezzi e morire di fame”, attacca Agnese Paris.
I 27 dipendenti della struttura di contrada Zimarino a Vasto hanno ricevuto “dalla politica locale vaghe promesse da marinaio”.
“Mi auguro – conclude Paris – che il ricollocamento dei 27 lavoratori vada presto a buon fine, ma, quando ad essere in gioco è la sopravvivenza di intere famiglie, le dichiarazioni a tal proposito della politica non possono essere così vaghe e fumose, quando le problematiche sono così gravi e stringenti”.