“Dobbiamo vedere il confine tra Abruzzo e Molise non come un recinto ma come un valore“. Così Paolo Di Laura Frattura, presidente della Regione Molise, esprime il senso dell’accordo firmato questa mattina, nella sede del Consorzio di Bonifica Sud a Vasto, con Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, per il completamento della diga di Chiauci. Opera strategica che, se completata, risolverebbe il problema dell’approvvigionamento idrico per il Vastese e il basso Molise, con i suoi 15 milioni di metri cubi d’acqua ad invaso completo. Ma è un’opera che si trascina ormai da decenni, con ripetuti annunci di completamento sempre disattesi e che, solo quest’estate, si presentava emblematicamente vuota [LEGGI]. Ora, con i fondi in arrivo dalle due Regioni e dal MISE, si potrà procedere finalmente ai lavori necessari.
“Il fatto stesso che oggi ci troviamo qui – ha detto Franco Amicone, commissario del Consorzio – è segno che abbiamo l’obiettivo di concludere finalmente la diga di Chiauci -. È l’esempio di come, quando c’è volontà politica, le cose arrivano”. Nel suo intervento il presidente Frattura ha anche evidenziato come sia stata data “attenzione nel coinvolgere i Comuni del territorio attorno alla diga“. Ed è anche il momento per “chiedere scusa per i ritardi che però non dipendono da noi”.
[ads_dx]D’Alfonso ha esordito sottolineato che “se ci fossimo trovati ad anni fa sarebbe stato più semplice ottenere queste somme. Ma oggi dobbiamo stabilire delle priorità superando la logica di una diga per ogni campanile. Chiauci, insieme a Campotosto, è una diga stategica per l’Abruzzo, anche se non si trova nel nostro territorio. Da oggi parte un rigore su tutti passaggi seguenti perchè questa quantità di denaro è irripetibile“. A disposizione del progetto di completamento ci sono i 15 milioni della Regione Abruzzo e i 10 del Molise oltre ai 4 di risorse FSC “che verranno utilizzati per la messa in sicurezza con un bando che faremo già entro aprile”, ha spiegato Amicone. D’Alfonso, nell’intervista rilascia a Zonalocale [GUARDA], ha poi detto che l’obiettivo del completamento “dovrà essere raggiunto entro ventiquattro mesi“.
All’incontro hanno preso parte anche il vicesindaco di Vasto, Giuseppe Forte, e il sindaco Menna, e i sindaci di Civitanova del Sannio, Chiauci e Pescolanciano. “Per la prima volta dopo 30 anni – ha detto il sindaco di Civitanova, Roberta Ciampittiello – i Comuni sono stati interessati. Questo lago per noi deve essere una risorsa“.
LA POLEMICA. Non appena terminato l’incontro è arrivata una dura nota stampa di Mauro Febbo, consigliere regionale ed ex assessore. “Il Presidente D’Alfonso continua a inventarsi parate inutili pur di apparire e far parlare di sè in questa campagna elettorale. La convenzione sottoscritta questa mattina tra Regione Molise e Regione Abruzzo al Consorzio di Bonifica Sud è semplicemente il rinnovo dell’intesa raggiunta e firmata dal sottoscritto, dall’allora Assessore Castiglione e dalla Regione Molise. Quindi nulla di nuovo, ma semplicemente una proroga di quanto esistente”. Nel 2012 furono proprio Febbo e la sua collega molisana Fusco Perrella a presentare l’accordo firmato dagli allora presidenti Chiodi e Iorio [LEGGI], annunciando che l’accordo avrebbe portato al pieno utilizzo dell’invaso (per 14 milioni di metri cubi) entro il 2014.
“Il Protocollo – incalza Febbo – è stato sottoscritto nel settembre 2012 tra le parti. Oggi viene solo prorogato perché l’intesa per la tutela della risorsa idrica era stata già raggiunta e non può essere modificata. Quindi, il Presidente D’Alfonso, che in questi giorni gioca con gli annunci farlocchi e si diverte ‘stampando’ delibere di Giunta tarocche su ogni argomento, farebbe bene a restare con i piedi per terra. D’altro canto Amicone, il quarto commissario (sic !!!) del Consorzio Bonifica Sud, dovrebbe invece spiegare agli agricoltori e ai cittadini come mai si stia portando avanti una politica di assunzioni senza sosta trasformando l’ente in un vero e proprio stipendificio. Come mai, nonostante le promesse, non vengono abbassati i canoni consortili ai soci del Consorzio? Come mai la deputazione all’interno del Consorzio non ancora viene ripristinata? Queste sono le vere risposte – conclude Febbo – che un Presidente della Regione avrebbe dovuto dare oggi alla stampa e agli agricoltori. Invece assistiamo all’ennesima messa in scena degna della peggiore prima Repubblica esclusivamente ad uso e consumo della sua campagna elettorale. I cittadini il 4 marzo sapranno come votare per reagire e di lì a poco ce ne saremo sbarazzati”.