Tre mesi di tempo per evitare la frana sulla Sp 187, ma si è atteso il botto [LEGGI]. Le prime avvisaglie sul dissesto che stava colpendo la Provinciale “Trignina” da San Salvo a Palmoli risalgono almeno a metà novembre 2017, quando i gabbioni di contenimento della collina laterale iniziarono ad aprirsi sotto la spinta del terreno sovrastante (come si può notare nelle foto scattate il 16 novembre scorso). Da allora, però, non è successo niente, nonostante la strada sia percorsa quotidianamente da veicoli privati e autobus che trasportano studenti e lavoratori.
Eppure, non c’è da stupirsi. Contrada “Canaloni” (in territorio di Lentella) è il simbolo dell’immobilismo dell’ente proprietario, la Provincia di Chieti. A un paio di metri di distanza dallo smottamento c’è il fin troppo noto tratto avvallato dove da oltre dieci anni manca l’asfalto, ridotto a una striscia di terreno sul quale i mezzi pesanti transitano a pochi centimetri dalla scarpata con acqua, neve e nebbia.
Articoli, lettere di protesta, minacce di chiusura della strada, il servizio dell’anno scorso di Rai 3, le due gite organizzate dai sindaci per portarvi le istituzioni e l’importanza di quell’arteria in caso di blocchi della viabilità principale non sono riusciti a dirottare qui i fondi necessari per un intervento risolutivo. Proprio la deviazione del traffico su questa strada dopo il crollo della Trigina di fine novembre 2015 ha accentuato il dislivello: centinaia di tir in quei giorni su questo tratto in veri e propri esercizi di equilibrismo [LEGGI].
[ant_dx]Il fango della frana staccatasi sabato scorso è in parte stato rimosso dai mezzi provinciali ieri pomeriggio, ma il terreno continua a scendere e continuerà a farlo fino a quando non sarà attuato un intervento drastico.
Questa Provinciale dovrebbe rientrare tra le arterie finanziate dai 9 milioni di euro dal masterplan annunciati a più riprese [LEGGI], ma quei soldi serviranno solo per gli asfalti nuovi e non per curare smottamenti e frane.
È l’ennesimo caso di dissesto annunciato (ma non evitato), è l’ennesimo caso di pericolo scampato. Carpineto Sinello, Guilmi, Fraine, Castiglione Messer Marino ecc.: tutti casi in cui la sorte ha voluto che nel momento del crollo non passasse nessuno.