Continuo a leggere di polemiche forti attorno alla Sanità abruzzese: dai comunicati al vetriolo ai convegni di partito, fino ai social network è tutto un battagliare e accusare e contro-accusare che lascia decisamente attoniti. Col passare dei giorni, poi, la questione diventa di sempre più difficile lettura: l’ospedale di Vasto (tanto per citarne uno) è stato depotenziato – come sostengono taluni – o addirittura potenziato – come asseriscono talaltri? Certamente, al di là dell’ospedale in sé, la presenza di Guardie Mediche nei vari centri minori è stata decisamente ridotta, quando non annullata.
Stessa querelle, contesto diverso: le Forze dell’Ordine sul territorio e i tribunali. Qui pare si sia addivenuti ad un accordo per ripartire i servizi erogati dai tribunali di Vasto e di Lanciano, in modo da garantirli tutti, coinvolgendo solo parzialmente ciascuna assise. Procede, invece, la riduzione delle Forze di Polizia con stazioni che vengono “accorpate”.
Terzo ambito: la Scuola. Dopo l’obbrobrio degli “omnicomprensivi”, in cui uno stesso dirigente scolastico è chiamato a gestire l’educazione di studenti che vanno da 5 a 19 anni, in barba alle loro diversissime esigenze e con buona pace della valorizzazione dell’Individuo, c’è la mannaia della autonomia: se una scuola perde iscritti, non necessita più di un dirigente suo, ma viene diretta “in reggenza” dal dirigente di un altro Istituto.
Io credo che tali follie vadano fermate immediatamente.
Ci sono servizi – non a caso “essenziali” – che non possono e non devono essere commisurati ad un arido valore economico, perché l’erogazione o meno di tali servizi su un territorio segna la differenza tra la presenza e l’assenza dello Stato.
Sarebbe come dire che chi vive nei paesetti sulle montagne o gode di ottima salute, vive in un contesto di completa legalità e si dota di moderni strumenti di autoapprendimento oppure è bene che si trasferisca in città.
Lo Stato deve risparmiare? Lo faccia su enti e consorzi inutili, lo faccia su prebende e su diarie del suo apparato amministrativo, lo faccia spendendo meglio i soldi per la manutenzione delle infrastrutture ma certo non su Sanità, Forze dell’Ordine e Scuola!
Per come la vedo io, questi servizi andrebbero tutti potenziati capillarmente, non “efficientati”, perché altrimenti si lascia spazi consistenti di Stato (e di sue responsabilità) a privati e questo non è affatto bene per i Cittadini.
D’altro canto, basterebbe leggere la nostra Carta Costituzionale per dissipare ogni dubbio:
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Costituzione della Repubblica Italiana – Articolo 2
Come pensano, le Loro Signorie, di adempiere questo principio “efficientando” servizi essenziali con tali obbrobriosi criteri?