Di cosa parliamo – Sabato 10 febbraio una donna ha denunciato pubblicamente di essere stata aggredita da un’altra donna che chiedeva l’elemosina fuori da un supermercato di Vasto. Sulla vicenda indagano i carabinieri della locale Compagnia. L’episodio, avvenuto a distanza di una settimana da una precedente aggressione ai danni di un nigeriano davanti a un altro supermarket della città, ha scatenato forti polemiche politiche. Il consorzio di cooperative Matrix replica ad alcune affermazioni fatte dai consiglieri comunali della coalizione centrodestra-movimenti civici.
VASTO – “Chi strumentalizza davvero l’immigrazione? Le cooperative che fanno soltanto il proprio lavoro, oppure chi è alla disperata ricerca di acchiappare qualche voto in extremis?”. Lo chiede il consorzio di cooperative Matrix rispondendo alle polemiche politiche seguite all’aggressione di sabato scorso ai danni di una donna all’uscita da un supermercato di Vasto.
Matrix sottolinea di “non avere nulla a che fare con questa vicenda. Anzi. Questo episodio è la più tangibile dimostrazione di come Matrix sia divenuto, suo malgrado, il capro espiatorio di tutte le frustrazioni politiche. A meno da un mese dal voto per l’elezione del prossimo Parlamento, aumenta sempre più il numero di chi non si fa scrupoli nel gettare fango sulla rispettabilità, l’onore e il lavoro di alcune persone, e addirittura giocando con la vita di altre. Così, senza neppure verificare i fatti, puntare il dito contro le cooperative è diventata la prima strada da percorrere con facilità e superficialità.
Veniamo ai fatti. È stato accertato dalle forze dell’ordine, nonché in seconda battuta anche dagli stessi organi di stampa, che le protagoniste dell’alterco avvenuto fuori dal supermercato a Vasto sono entrambe bianche caucasiche, quindi di carnagione chiara. Un segno evidente dell’estraneità totale dei ragazzi ospiti nei centri gestiti dal Consorzio Matrix.
Come rileggere in quest’ottica le dichiarazioni e i comunicati contro le cooperative destinatarie di accuse più o meno velate?
Quale credibilità possono avere da oggi le parole di chi ha fatto una gaffe tanto clamorosa, così come accaduto soltanto una settimana fa, quando, sempre puntando il dito contro i centri di accoglienza, si cercava di creare un legame tra essi e l’accattonaggio?
Il Consorzio Matrix è contro l’accattonaggio, perché l’essere umano ha bisogno di dignità e per averla deve lavorare, non chiedere l’elemosina. I ragazzi stranieri, spesso presenti davanti agli esercizi commerciali, non sono ospiti dei Centri gestiti dal Consorzio Matrix”, secondo cui “sulla lite al supermercato, è giusto anche fare una riflessione. La politica in generale ha varcato un confine nella comunicazione, o forse sarebbe meglio dire nella propaganda, desumendo un assioma per cui si dipinge come delinquente un uomo soltanto per il colore della sua pelle. Dovrebbe essere etichettato anacronistico e demagogico come parallelismo, ma è oltremodo pericoloso, in quanto divisivo nella popolazione. I fatti di Macerata non sono sufficienti a fungere da monito di ciò che può accadere quando si utilizza l’odio come strumento propagandistico per scopi elettorali?”.
Matrix critica coloro che sollevano polemiche “solo per racimolare qualche voto in più, giocando sulla pelle degli ultimi. La politica in generale non può strumentalizzare né da una parte né dall’altra, perché nel Terzo Settore il lavoro è supportato da ideali che esulano totalmente dalle posizioni politiche. Abbiamo il dovere lavorativo e morale di difendere la verità
degli ultimi.
Non è alimentando la lotta sociale che l’Italia risolverà i problemi economici delle famiglie che faticano a arrivare a fine mese. Non è con la diffusione della paura del diverso che si perseguono politiche di welfare efficaci sui cittadini italiani bisognosi”.