Di cosa parliamo – Due giorni fa, una donna di Vasto ha raccontato di essere stata aggredita, all’uscita da un supermercato, da una mendicante perché a quest’ultima non aveva dato degli spiccioli. Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha commentato: “Il fatto, se confermato, è gravissimo. Le armi che abbiamo non sono necessarie (forse il comunicato intendeva “sufficienti”, ndr) ad intensificare l’opera di monitoraggio e a potenziare l’ordinanza anti accattonaggio che primo fra tutti i sindaci del territorio ho adottato già da diversi mesi. Il vero problema non sono gli immigrati ma i clandestini, molti dei quali abbiamo già rimpatriato”. Su queste dichiarazioni, l’intervento polemico di Carmine Tomeo, candidato alla Camera per Potere al Popolo.
VASTO – “Fossi un sindaco, aspetterei a pronunciarmi come un Salvini qualsiasi”, . Credo che in questi casi, un po’ di sano pudore e di senso di opportunità non guasterebbero. Purtroppo, pare siano doti sempre meno presenti nel sindaco di Vasto.
Mentre le indagini sono ancora in corso e gli inquirenti stanno vagliando i video delle telecamere di sorveglianza, Francesco Menna si lancia in dichiarazioni senza senso e arriva a dire: ‘Il vero problema non sono gli immigrati accolti dallo Sprar, o dai Cas rimanenti spero ancora per poco, ma i clandestini, otto dei quali abbiamo già segnalato per il rimpatri’ e non perde tempo a rivendicare il provvedimento anti-accattonaggio di qualche mese fa che ridefinimmo come ordinanza di guerra ai poveri.
In quell’occasione, invece di adottare provvedimenti contro le condizioni di povertà, l’amministrazione di centrosinistra pensò di risolvere la questione prendendosela con i poveri, non molto diversamente da Alessandrini a Pescara, che con il provvedimento di sgombero fece esultare Forza Nuova.
Non pago, Francesco Menna si lancia nella criminalizzazione dei clandestini, facendo il gioco di quelli che enfatizzano episodi di piccola criminalità per alzare la tensione contro specifici gruppi sociali, distogliendo l’attenzione dai problemi della città. In periodo elettorale, questo atteggiamento già poco decoroso, diventa addirittura ignobile.
Come fa, Menna, a pronunciare una sentenza rispetto all’aggressione, mentre le indagini sono ancora in corso? Come fa a sapere che si tratta di una clandestina? Ma soprattutto, Menna se la prende con la supposta clandestina, con la condizione di clandestinità, anziché con le cause della stessa. Come quando se la prese con i poveri anziché con le cause della povertà. Che è come prendersela con i disoccupati, invece di attaccare i motivi che portano alla disoccupazione; con i senza casa, invece che con i problemi che sono causa della prIvazione del diritto alla casa per troppe persone. Menna, come Salvini e Meloni con gli immigrati, o come la Fornero e Renzi con i lavoratori, colpevolizza chi soffre una condizione di disagio invece di provare a risolvere in qualche modo le condizioni di vulnerabilità, per quanto rientra nelle proprie competenze e poteri” e, secondo Tomeo, “è più fabile prendersela con i più deboli”.