Il Comune di Vasto mette in vendita sei immobili e le azioni della società di igiene urbana e scoppia la polemica in Consiglio comunale. Seduta omnibus, voluta dalle minoranze per discutere di decine di questioni, tra cui i problemi sollevati in 25 interrogazioni e interpellanze, 4 delle quali ritirare da Davide D’Alessandro “perché – spiegherà il rappresentante di Vasto2016 – ne ho già parlato nell’intervento sui conti del Comune, perché le loro risposte sono inutili, perché alcune sono superate, perché sull’aggressione alle vigilesse ce n’è una di Guido Giangiacomo, perché per 39 euro lordi voglio stare qui meno tempo possibile, se Oliva e il genero prendono 100 euro al giorno per dirigere una scatola vuota e Bellafronte anche di più”.
Beni in vendita – Centrodestra e Movimento 5 Stelle attaccano l’amministrazione di centrosinistra nella discussione sulla lettera con cui la Corte dei Conti a ottobre ha evidenziato uno scostamento di bilancio. La polemica si accende soprattutto su un passo della lettera di risposta del sindaco, quello in cui comunica alla magistratura contabile che alcuni beni sono in vendita: l’ex scuola di via Naumachia (base d’asta 759mila 795 euro), l’ex centro anziani di piazza Marconi (400mila euro), il parcheggio sotterraneo (costato oltre un miliardo di lire e mai utilizzato) di via Martiri Istriani a Vasto Marina (un milione 593mila 600 euro) e scrive, inoltre: “Gli uffici preposti stanno predisponendo gli atti per l’alienazione dei seguenti beni e partecipazioni: parco acquatico Aqualand, partecipazione a Pulchra Ambiente, terreni adiacenti parco acquatico, mattatoio comunale”. Alcuni immobili, come lo stabile di via Naumachia, sonoin vendita, senza successo, da anni.
Il dibattito – L’opposizione attacca. Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro): “Il Comune di Vasto si presenterà con uno sbilancio al 31 dicembre. Non è cambiato niente rispetto all’amministrazione precedente”.
Vincenzo Suriani (Frateli d’Italia): “Abbiamo convocato questa seduta perché avevate fatto un Consiglio-sveltina per liquidare il richiamo contenuto nella lettera della Corte dei Conti. Ora volete mettere in vendita anche il Parco Aqualand”. “Noi – aggiunge Alessandro D’Elisa – diciamo che l’Aqualand non si deve vendere”.
Luciano Lapenna (Partito democratico) difende la sua amministrazione e quella del suo successore, Francesco Menna: “Per poter garantire i servizi, il nostro Comune ha dovuto fare ricorso a quell’anticipazione della tesoreria comunale. Abbiamo anticipato due milioni di euro per i lavori in piazza Marconi e non li abbiamo mai riavuti dallo Stato. Il problema è il mancato pagamento da parte degli enti sovracomunali”.
Menna insiste sul concetto espresso già in altre sedute: “Sono anticipazioni di cassa e non buchi di bilancio. La carenza di liquidità non è prevedibile. Siamo stati monitorati per un’anticipazione di cassa di 6 milioni per assicurare i servizi essenziali e il completamento delle opere pubbliche. Una lettera come quella è stata ricevuta da tutti i Comuni d’Italia. Dalla Regione e dallo Stato dobbiamo riavere, complessivamente, circa 4 milioni di euro. Le alienazioni sono obbligatorie per legge, non rappresentano l’aspetto fondamentale di questa vicenda, ma l’aspetto fondamentale è rappresentato dalle somme che il Comune avanza dagli altri enti”. Dall’opposizione “mi sarei aspettato proposte finalizzate ad affrontare il problema”.
Guido Giangiacomo (Forza Italia): “Nei conti che il sindaco ha fatto dove sono i mutui? Il Comune deve pagare un milione e mezzo di euro ogni sei mesi”.
Al termine del dibattito, la maggioranza respinge la proposta dell’opposizione di portare la questione all’attenzione della commissione di Vigilanza.