“In viaggio per cibo e vino. Opportunità per un nuovo turismo integrato” e “In viaggio per cibo e vino. Esperienze creative a confronto” sono le ultime due pubblicazioni di Roberta Garibaldi, responsabile del Tourism lab dell’Università di Bergamo e professore aggregato di Marketing e di Economia e gestione delle imprese turistiche all’Università degli Studi di Bergamo.
Non piu marginali, la cultura del cibo e l’enogastronomia diventano fattori imprescindibili nel processo decisionale dei viaggiatori moderni che sempre più spesso legano le aspettative di un viaggio anche alla voglia di autenticità di un territorio, alle proposte genuine più vicine possibili alle specificità territoriali e locali.
Un connubio, quello tra vino e cibo che riesce a promuovere una destinazione turistica generando attività che hanno un impatto sull’economia, sul numero degli occupati e sul patrimonio locale.
Questo è il concetto principale degli studi della Garibaldi che in un’intervista su Adnkronos ricorda: “L’interesse verso le esperienze enogastronomiche è in forte aumento rispetto agli anni scorsi ma per lo sviluppo futuro in ottica sostenibile è necessario sviluppare piani strategici, azioni organiche che si attivino tra le realtà turistiche e quelle del mondo del food and wine. Molte destinazioni si sono mosse in questo senso: recenti le presentazioni, ad esempio, di Argentina e Giamaica, che hanno presentato i rispettivi piani strategici nel corso del terzo summit mondiale su turismo e gastronomia dell’Organizzazione mondiale del turismo”.
Il volume “In viaggio per cibo e vino. Opportunità per un nuovo turismo integrato” risponde a domande ben precise: cosa cerca il turista attuale? Quali caratteristiche deve avere un’offerta appetibile? Come organizzare la destinazione? In Italia a che punto siamo? Come sono strutturati il prodotto e l’offerta nel nostro Paese? Quali sono le migliori pratiche italiane e straniere?
La Garibaldi ha un approccio positivo e possibilista, ma mette in guardia: “L’Italia, da questo punto di vista, ha moltissime carte da giocarsi se vengono attuate tutte le sinergie possibili e se si implementano tutte le azioni di valorizzazione. Le produzioni di qualità ci posizionano come il Paese più forte per prodotti distintivi, con 295 prodotti alimentari Dop, Igp e Stg e 526 vini Docg, Doc e Igt. Un’offerta così ricca si somma al patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, che vanta, tra l’altro, il maggior numero di siti Unesco al mondo, creando un connubio di valenza incredibile. Con queste ricchezze, l’Italia è da anni ai vertici delle classifiche del Country Brand Index per quanto riguarda il patrimonio culturale e per gli aspetti enogastronomici”.