Andranno a processo senza passare per l’udienza preliminare. Giudizio immediato per i tre pugliesi arrestati l’11 dicembre dai carabinieri, che nella loro auto hanno trovato una marmotta: una barra d’acciaio imbottita d’esplosivo come quelle usate dai ladri per sventrare i bancomat.
Tre persone, D.S.L., 57 anni di Ortanova, suo figlio diciassettenne, e D.M., una trentaduenne di Stornarella, non parente degli altri due, erano stati notati dai carabinieri in borghese del Nucleo operativo e radiomobile, coordinati dal luogotenente Giuseppe Lavecchia, che avevano avvisato i loro colleghi in divisa. I militari avevano fermato l’Audi A3 sulla statale 16, nei pressi del casello autostradale di Vasto Nord, in territorio di Casalbordino, mentre viaggiava in direzione Vasto città.
Così aveva ricostruito i fatti il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia dei carabinieri di Vasto: “Il controllo permetteva di rinvenire all’interno dell’auto un ordigno esplosivo artigianale costruito, la cosiddetta marmotta ad alto potenziale detonante, un involucro contenente circa 15 chilogrammi di chiodi a tre punte, comunemente utilizzati per impoedire gli inseguimenti da parte delle forze dell’ordine, un manufatto in acciaio da utilizzare come ariete, passamontagna, giuanti da lavoro e numerosissimi altri strumenti atti allo scasso e all’effrazione.
I tre controllati venivano condotti presso il Comando della Compagnia di Vasto per ulteriori adempimenti. L’ordigno esplosivo, contenente 432 grammi di polvere pirica, veniva disinnescato e messo in sicurezza dagli artificieri del Comando provinciale di Chieti, che rendevano inerte il congegno. Tutto il materiale rinvenuto e caduto in sequestro induce a ritenere che fosse propedeutico ad assaltare sportelli bancomat del territorio mediante l’inserimento della marmotta nell’erogatore del denaro contante”.
Al termine delle indagini, sulla base delle prove raccolte, la pm Gabriella De Lucia ha chiesto il giudizio immediato, senza passare per udienza preliminare. Istanza accolta dal gip, Fabrizio Pasquale, che ha fissato per il 20 marzo l’inizio del processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vasto. Gli imputati sono accusati di trasporto e detenzione di materiale esplodente.
Il 57enne è difeso dall’avvocato Gianni Menna, del Foro di Vasto, che annuncia “una richiesta di perizia sulla polvere ritrovata nell’auto, di cui chiederemo venga accertata la carica esplosiva”.