Gli ambientalisti preparano la loro marcia silenziosa contro il cementificio a Punta Penna. Domani si ritroveranno alle 10 per opporsi al progetto di fabbrica del cemento a freddo che una società di Foggia, la Es.cal srl, vuole aprire a poche centinaia di metri dalla Riserva naturale di Punta Aderci.
“Sarà – annuncia Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci di Vasto – una marcia silenziosa e pacifica a Punta Penna per protestare contro la realizzazione del cementificio. Il raduno è alle 10 nella zona del casotto della riserva utilizzato dalla Protezione civile”. Sarà il punto di partenza del corteo, che arriverà fino al capannone che dovrebbe accogliere la futura industria, se il progetto otterrà tutte le autorizzazioni necessarie.
Si amplia il fronte del no. Un appello ai vastesi a partecipare alla manifestazione viene lanciato anche dall’associazione Nova, nata lo scorso anno: ” L’associazione Culturale Nova somma la propria voce a quella delle associazioni che hanno accolto con preoccupazione il parere positivo del settore urbanistica del Comune di Vasto, in merito alla valutazione di incidenza ambientale (Vinca) per un cementificio in località Punta Penna, in particolare nella zona di rispetto della riserva naturale già inserita nel Piano d’assetto naturalistico”, si legge in una nota diramata da Paride Rossi, addetto stampa del sodalizio.
“Il nostro dissenso è motivato sicuramente dalla forte incompatibilità esistente tra una zona industriale e la riserva naturale, visto che l’area in oggetto risulta già fortemente degradata e nei suoi pressi sono riscontrabili problemi importanti, che vanno dalla contaminazione delle acque superficiali e non (zona Lebba), all’inquinamento atmosferico, fino ad arrivare al rischio idrogeologico, senza tralasciare i capannoni abbandonati e la forte mano dell’uomo che ha già modificato i connotati morfologici dell’area.
La zona più antica della nostra città va difesa ed è impensabile costruire un cementificio nei pressi di una riserva, in un momento storico in cui bisogna pensare seriamente a una intera riqualificazione dell’area.
Crediamo non sia più pensabile evitare di prendere una direzione di sviluppo ben chiara, altrimenti fra un mese ci ritroveremo a parlare di una galleria sotto al sic per l’ultimo km ferrato, e fra due mesi di qualche impresa che vuole smaltire rifiuti a ridosso dell’area protetta.
Critichiamo inoltre l’ambigua linea di difesa dell’ambiente portata avanti dalla Giunta comunale dopo l’approvazione della Vinca.
Oltre a criticare la decisione del Comune di Vasto, della regione e degli enti competenti vogliamo sottoporre alle forze della società civile un progetto di recupero paesaggistico nell’area di Punta Penna, una visione futura, forse utopica, ma dalle linee di trasformazione chiare e conformi alle leggi nazionali e ai canoni di sostenibilità più moderni.
Riteniamo che sia necessario che la cittadinanza partecipi alla marcia silenziosa contro l’apertura futura del cementificio che si svolgerà domenica 28 gennaio dalle ore 10 in poi a Punta Penna, dove saremo presenti con una delegazione per proteggere l’area con il valore storico e morfologico più importante della nostra città”.