Avviata la procedura di licenziamento dei 27 dipendenti del Cotir di Vasto. Aperta la mobilità per tutti i lavoratori del Consorzio per la divulgazione e la sperimentazione della tecniche irrigue, che la Regione Abruzzo ha messo in liquidazione insieme al Crivea di Miglianico, sopprimendo due centri di ricerca su tre e salvando solo l’ex Crab di Avezzano, trasformato in Crua, centro di ricerca unico d’Abruzzo.
Nella lettera inviata ieri al Servizio Politiche attive del lavoro della Provincia di Chieti, ai sindacati e all’Ispettorato del lavoro, il collegio dei liquidatori afferma che “la necessità di cessare l’attività è dettata dalla decisione dei soci di procedere alla liquidazione definitiva del Cotir”, decisa dalla “delibera di Giunta della Regione Abruzzo, socio maggioritario” il 29 settembre 2017. I soci di minoranza sono la Provincia di Chieti, le Università di Chieti e L’Aquila, il Comune di Scerni e il Consorzio di bonifica Centro, che ha sede a Chieti Scalo.
“Il bilancio intermedio di liquidazione al 31 dicembre 2017 – scrivono i periti – evidenzia una perdita di esercizio pari a 667mila 668 euro; nello stesso bilancio si evidenzia un fatturato pari a 558mila 593 euro, a fronte di un costo del lavoro di un milione 28mila 556 euro. Tale situazione di squilibrio non è migliorata nel corso del 2017 ed ha indotto una condizione finanziaria non più sostenibile, alla luce della recente decisione assunta dal socio di maggioranza”, con la delibera di Giunta regionale del settembre 2017, “di cessare il Cotir srl e di non dare seguito, quindi, al progetto di riordino proposto dal collegio dei liquidatori, che prevedeva la continuazione delle attività senza soluzione di continuità, mediante l’accorpamento del Cotir srl al Crua (ex Crab di Avezzano). Va sottolineato – precisa il documento – il richiamo, espresso in diversi verbali dal collegio dei liquidatori già all’inizio dell’anno 2017, ad adottare iniziative concrete per una possibilità di rilancio delle attività del centro di ricerca, come da progetto di riordino presentato e come da delibera di Giunta regionale numero 297 del 6 luglio 2017″.
Sono proprio queste ultime affermazioni, messe nero su bianco dai periti, a evidenziare il cambio di rotta della Regione, che a luglio ha incaricato i periti di elaborare un piano di rilancio del consorzio e, appena due mesi dopo, ha ordinato agli stessi tecnici di avviare l’iter per la chiusura definitiva della struttura di contrada Zimarino, dove già in autunno erano stati staccati luce e gas, lasciando al buio e al freddo i 27 dipendenti a tempo indeterminato. Nei mesi scorsi, in un incontro a Pescara col presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, la promessa di un reimpiego: ricercatori da trasferire nei laboratori marsicani, impiegati e operai da ricollocare in altri enti da individuare. Allo stato attuale, per loro, che non ricevono lo stipendio da quasi tre anni, l’unica, amara certezza è la lettera di licenziamento.
Secondo Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, dopo tre e mezzo vengono fuori tutte le bugie e le promesse non mantenute da questo Governo regionale, compreso le false rassicurazioni pervenute dal segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, durante la sua visita a Vasto”.