“La paziente è entrata in Pronto soccorso in codice verde, che tale è rimasto. E’ stata ricoverata in uno dei pochi posti letto, 5 in totale, presenti nel Pronto soccorso, sottoposta a consulenze e cure necessarie, ed è stata dimessa il giorno dopo”. Così il dirigente medico responsabile, Augusto Sardellone, replica alle proteste di Antonio Borromeo, presidente dell’associazione Papi Gump, che ha raccontato l’esperienza di una sua familiare e lamentato disservizi all’ospedale di Vasto.
Dottor Sardellone, è vero che al Pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina le attese sono lunghe?
“Da quindici giorni a questa parte, si è verificato un aumento dell’utenza, perché il picco influenzale è arrivato presto, in anticipo rispetto agli anni scorsi”.
Il personale è sufficiente?
“Non c’è un problema di personale, perché attualmente sono in servizio 12 unità su 15-16 previste, quindi non siamo a pieno organico, ma non posso dire che c’è una carenza di personale. Il problema è logistico”.
Qual è il problema logistico cui si riferisce?
“Ci troviamo di fronte a una richiesta che aumenta in modo esponenziale, ma gli spazi destinati al Pronto soccorso sono insufficienti. Sono gli stessi di trent’anni fa”.
Quante prestazioni eseguite giornalmente in questo periodo?
“Il numero oscilla tra le 100 e le 130”.