Con il suo ristorante Reale ha conquistato 3 stelle Michelin in soli 7 anni, un primato. Niko Romito inizia la sua avventura nella ex pasticceria di famiglia a Rivisondoli, diventata poi trattoria. Nel 2011 trasferisce il Reale a “Casadonna” a Castel di Sangro, in un ex monastero del ‘500.
La semplicità è la parola d’ordine della cucina di Niko Romito, come uomo e come cuoco, forse grazie alla semplicità del paesaggio in cui è cresciuto, gli Altipiani d’Abruzzo. Questa semplicità si evince anche dai materiali naturali che ama e che usa tutti i giorni, come il ferro, la pietra e il legno.
Sulla semplicità dice: “Della mia cucina si dice spesso che è semplice. È verissimo, nel senso che manca di complicazione, eppure sottintende una notevole complessità. La complessità in cucina può essere vantaggiosa, la complicazione mai”.
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Il Gambero Rosso stila una lista di 10 parole che contraddistinguono la cucina dello chef Romito (eletto il miglior chef d’Italia) e che gli hanno permesso di portare il suo ristorante ai vertici della cucina italiana.
Non si tratta di cucina, ma della filosofia che lo chef abruzzese adotta nella sua attività, un approccio umano oltre che culturale e imprenditoriale. Tutte qualità che hanno permesso di trovare in lui la figura perfetta dello chef contemporaneo.
A questo link è possibile leggere l’approfondimento de Il Gambero Rosso.
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