Di cosa parliamo – Partiti e movimenti alle prese col rebus candidature in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Il Pd del Vastese si è riunito per iniziare a discutere dei possibili aspiranti: trapelano i nomi di Luciano Lapenna e Antonio Boschetti. Intanto, un dato è certo: la deputata di Vasto, Maria Amato, non si ricandiderà.
Onorevole Maria Amato, ha gettato la spugna?
“Lei si ricandiderebbe con persone con cui, ormai, condivide poco? Non è una novità: ho espresso chiaramente il mio dissenso rispetto a Luciano D’Alfonso e alle politiche sanitarie dell’assessore regionale Silvio Paolucci. Il Pd è un partito schiacciato sulla leadership di D’Alfonso. Per me, non è normale. La mia visione è diversa: la leadership politica del partito non può coincidere con quella del governo regionale. Per le mie posizioni di dissenso, ho subito una marginalizzazione all’interno del Pd abruzzese. Ho continuato a seguire l’attività parlamentare, svolgendo il mio ruolo fino in fondo”.
La rinuncia alla ricandidatura è una scelta spontanea, oppure obbligata, visti i rapporti con i vertici regionali del Pd?
“In condizioni differenti, avrei accettato la ricandidatura. Ma, a queste condizioni, non va bene né per me, né per il partito. Quando mi sono candidata nel 2013, parlavamo lo stesso linguaggio. La segreteria attuale del Pd non è quella che è stata. Il Pd non è quello che era cinque anni fa. Era un partito plurale, ora è un partito di vertice. Le politiche per la salute sono il mio pane quotidiano. Per me, i privati sono integrativi e non concorrenti della sanità pubblica. Nella sanità abruzzese, il pubblico è in difficoltà e il privato è florido. Per me, invece, il privato deve camminare con le sue gambe. Quindi, non posso essere io a portare la bandiera di questo Pd. E, nonostante qualche contatto finalizzato a offrirmi la candidatura in altre forze politiche, non vado fuori dal Pd”.
La decisione di non ricandidarsi è frutto delle ambizioni altrui di prendere il suo posto alla Camera?
“L’isolamento non è una novità di questa settimana, ma è iniziato molto prima. Ognuno mette in campo le proprie ambizioni. Ho parlato direttamente con Luciano Lapenna della mia decisione. Ha voluto incontrarmi, lo ha fatto con grande correttezza, molto garbo ed estrema accoglienza. Non ho partecipato al direttivo di zona del Pd perché avevo l’influenza e ritengo che la mia assenza abbia consentito a tutti di esprimersi liberamente sulla questione candidature, più che se fossi stata presente, visto che molti non erano favorevoli alla mia ricandidatura prima ancora che io comunicassi la mia decisione. So che, nella riunione, Antonio Boschetti ha espresso la volontà di candidarsi e che è stato fatto anche il nome di Lapenna. Non mi sorprende. Del resto, Lapenna è segretario del Pd di Vasto, presidente dell’Anci Abruzzo e ha una carriera politica nota a tutti, a partire dalle battaglie ambientaliste; Boschetti è il segretario del Pd di San Salvo, la seconda sezione del Vastese. E’ legittimo che entrambi possano nutrire ambizioni di rappresentare questo territorio a livello nazionale”.
Nel Pd locale e regionale ci sono stati prima diffidenza e poi ostracismo nei suoi confronti?
“Inizialmente no. La campagna elettorale del 2013 è stata bella, nonostante lo sguardo diffidente di coloro che vedevano facilitata la mia vittoria alle primarie – e la conseguente elezione – per via della preferenza di genere. Poi hanno trasferito sulla mia persona tutto ciò che nutrivano contro Angelo Bucciarelli. Lo ritengo un atteggiamento gravissimo. Ho dignità, personalità e professionalità mie. Bucciarelli non è il mio ventriloquo. Ci confrontiamo, ma non condivido tutto ciò che lui pensa. E lui non parla per me”.
Torna al suo lavoro di medico?
“Torno a fare il primario di Radiologia dell’ospedale di Vasto”.
Rimarrà iscritta al Partito democratico?
“E’ un problema che mi porrò dopo. Ora torno a fare il medico con tutti i crismi, cosa che non si può fare se, contemporaneamente, si svolge attività politica. Visto che sono parlamentare uscente, per due anni non potrò essere componente delle commissioni di gare d’appalto e concorsi. Trascorso questo periodo, recupererò appieno tutte le funzioni legate al mio ruolo di primario”.