In questo anno che volge al termine, Zonalocale ha compiuto cinque anni. Un traguardo importante raggiunto grazie a voi lettori e ai nostri partner. Tempo di bilanci dunque, ma prima un veloce passo indietro quando tutto ha inizio, il 21 settembre del 2012.
Le premesse erano chiare, sviluppare il progetto giornalistico di tre professionisti: Michele D’Annunzio, Giuseppe Ritucci e Giuseppe Mancini. E poi alla professionalità giornalistica affiancare subito altre due colonne portanti: tecnologia agile e innovativa, insieme ad un’attività commerciale seria e professionale per garantire sostenibilità economica alla testata.
Fondamentale fin dall’inizio è stata la condivisione di Valori e una Visione comune (http://www.zonalocale.it/il-progetto) che mantenesse in sintonia i membri della squadra.
Non nego che, nei momenti difficili, siano state le indicazioni dei cosiddetti “mostri sacri” a darci ispirazione e forza per andare avanti, come qualche giorno fa, in cui osservavamo sul muro di una scuola in cui eravamo ospiti questa scritta: “Un giornale che è fedele al suo scopo si occupa non solo di come stanno le cose, ma di come dovrebbero essere” [Joseph Pulitzer].
[ads_dx]Ci fa molto piacere che non aumentino solo le letture (oltre dieci milioni l’anno) ma anche chi usa Zonalocale dall’estero, emigrati anche di seconda generazione, persone fuori per studio o per lavoro (500 mila l’anno rispetto alle 300 mila del 2016). Infine un numero che forse esprime la sensibilità, la voglia di “dare” con gratuitá: mediamente più di un messaggio di auguri al giorno (410 nel 2017). Ognuno di questi impreziosisce la testata perché racconta una storia: una nascita, un matrimonio, un anniversario o semplicemente il gesto d’amore tra persone a cui è un onore dar voce.
Ma non è stato sempre tutto semplice. In questi primi cinque anni ci sono stati molti incidenti di percorso. Conflitti, talvolta importanti, talvolta meno. In realtà non so dove trovino la pazienza i giornalisti! Dalle “pressioni gridate” del politico alle “pressioni fisiche” – al citofono della redazione – della mamma che esige la pubblicazione tempestiva della recita della giovane figlia-prodigio. Valutate direttamente voi qual è la circostanza più pericolosa!
Ci mettiamo un pizzico di ironia… meno male, ma a volte è stata veramente dura perché la pubblicazione (o a volte la non pubblicazione) può toccare conoscenti, amici, clienti, familiari o la parrocchia, che per il sottoscritto è come estensione naturale della famiglia. E c’é sempre chi non crede all’autonomia della redazione!
Talvolta sono stati commessi errori, spero che i nostri siano stati perdonati, ma credo che una grande libertà attragga naturalmente anche la responsabilità necessaria. Ed è così che la redazione ha agito sempre, in piena libertà rispetto all’editore, ed è così che sarà – sempre – con il sottoscritto in questo ruolo. Non solo perché è eticamente giusto, ma perché è bene per la testata e per il lettore che trova sul giornale contenuti onesti, utili e interessanti.
Ringrazio tutti i partner che contribuiscono alla sostenibilità del giornale, un grazie speciale a coloro che lo fanno fin dall’inizio.
Grazie di cuore a coloro che hanno operato o solo contribuito al funzionamento della testata: Alessandro, Antonino, Giuseppe, Martina, Michele, Natal, Nicola.
Grazie a voi lettori, continuate a leggerci e a indicarci cosa migliorare. Alcune innovazioni sono in cantiere, nuove sfide ci attendono, intanto buon 2018!