Di cosa parliamo – Oggi in Consiglio comunale approda il documento con cui la Corte dei Conti ha sollecitato, a ottobre, il Comune di Vasto a ripianare uno scostamento di bilancio da diversi milioni di euro. I sei consiglieri comunali della coalizione centrodestra-movimenti civici, però, disertano la seduta. Ecco le motivazioni di coloro che hanno scelto l’Aventino, la relazione di Francesco Menna in Aula e la posizione del Movimento 5 Stelle.
Centrodestra sull’Aventino – “Con un atto di scorrettezza unica, oggi il presidente del Consiglio, Giuseppe Forte, ha impedito il dibattito in Aula sulla delibera della Corte dei Conti”, attacca Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). “Leggendo le carte, abbiamo capito perché: il 14 novembre, alle spalle e all’insaputa del Consiglio comunale, il sindaco, Francesco Menna, ha trasmesso una nota alla Corte dei Conti in cui ha cercato, in pieno stile Totò, di ‘vendere la fontana di Trevi’ alla magistratura contabile. Come si esce, secondo il sindaco, dallo squilibrio del 78%? Con una improbabile lotta all’evasione che prevede il recupero di 4 milioni 800mila euro di Imu e Tari mai versata e con la creazione di un fantomatico ufficio strategico per monitorare i risultati di questo presunto recupero. Di fronte a una risposta così vaga e senza contenuti, l’amministrazione di centrosinistra ha evitato il dibattito in Consiglio. Per redigere documenti contabili così imbarazzanti, il Comune di Vasto ha a disposizione un dirigente con uno stipendio annuo superiore ai 100mila euro lordi, più i premi, una schiera di funzionari che ricevono anche indennità per redigere gli atti contabili, nonché si sta avvalendo di un dipendente in convenzione esterna da Guilmi che costa al nostro Comune oltre mille euro al mese”.
Per Davide D’Alessandro (Vasto2016), “è stato un Consiglio farsa. Hanno parlato Menna e Lapenna, unici responsabili di un disastro finanziario senza precedenti. Il sindaco ha farfugliato qualcosa, ma continua a mettere la polvere sotto il tappeto” e “il conto salato di una gestione amministrativa sciagurata e irresponsabile, lo pagheranno i cittadini vastesi. Loro continuano a dispensare soldi di qua e di là, continuano a fare buchi, a oliare macchine elettorali, e i cittadini pagano. E’ una grave ingiustizia. A gennaio, con un Consiglio dedicato allo sfascio, porteremo alla luce le gravi responsabilità di questi signori che predicano bene e razzolano malissimo”.
Alessandro d’Elisa (Gruppo misto): “Trattandosi di un richiamo della Corte dei Conti che, visto un debito così alto, investiva della questione il Consiglio comunale e, quindi, l’organo competente a dare il necessario indirizzo politico, non abbiamo partecipato perché non è stato consentito al Consiglio di discutere e di votare sulla soluzione da adottare. C’è stata una violazione del Testo unico degli enti locali. E’ stato esautorato il Consiglio del suo compito di controllo che, nello specifico, spetta alle minoranze. Non abbiamo potuto né proporre soluzioni, né controllare le soluzioni proposte dall’amministrazione e dalla maggioranza. Nella lettera di risposta del sindaco ci sono errori e inesattezze, a cominciare dal recupero dell’Imu non pagata. Molte cartelle esattoriali sono state impugnate. Ha presentato ricorso anche la Edison per opporsi alla cifra richiesta dal Comune, circa 400mila euro. Relativamente alle somme oggetto di ricorsi, il sindaco non può parlare di un imminente recupero, perché rimarranno bloccate fino al termine delle vicende legali che, riguardo nello specifico alla Edison, in altri Comuni, come Pescara, si sono risolte a favore della compagnia petrolifera”.
Francesco Prospero (Progetto per Vasto): “Si tagliano i nastri per inaugurare cantieri che non sono stati neanche avviati, ma questa amministrazione, che si è posta in perfetta continuità con le Giunte precedenti, non ha ancora emanato alcun provvedimento importante riguardo ai problemi seri della città. L’amministrazione Menna non ha detto cosa vuole fare del Piano regolatore e della zona industriale. Dall’opposizione siamo comunque riusciti a vincere alcune battaglie, come quella sulla spiaggia per disabili e ora ci auguriamo che la gestione venga affidata alle associazioni di categoria attraverso un apposito bando di gara. Sulla battaglia per salvare il Tribunale, insieme alla consigliera comunale lancianese Tonia Paolucci, ho sollecitato il sindaco a cercare una soluzione condivisa con l’amministrazione di Lanciano. Anche se a scoppio ridardato, Menna si è mosso e l’incontro c’è stato”.
Guido Giangiacomo (Forza Italia) parla di “lettera falsata”, riferendosi alla risposta inviata dal sindaco alla Corte dei Conti per comunicare alla magistratura contabile le iniziative che il Comune di Vasto intende assumere per ripianare lo scostamento di bilancio. Secondo il rappresentante del partito di Berlusconi, la missiva di Menna è stata “falsata, aumentando le entrate e diminuendo le uscite”.
Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro) propone una grande coalizione “sui problemi seri della città. A fronte di questo disastro, davanti agli attuali amministratori si aprono due strade: dimettersi sarebbe la migliore soluzione, oppure allargare l’orizzonte politico per dare vita a un’amministrazione di salute pubblica in grado di affrontare le questioni serie della città. Quelli contenuti nella lettera che il sindaco ha inviato alla Corte dei Conti, sono dati teorici, farlocchi, che non tengono conto dei mutui e si basano su artifici contabili. Già nel 2016 era stato accercato uno sbilancio di cassa di 3 milioni di euro. Non è stato fatto nulla per ripianarlo, anzi si è aggravato. Menna ha inventato un piano di alienazione”, ossia la vendita di beni immobili comunali, “ma non ha poteri per prendere una decisione del genere, perché la competenza spetta al Consiglio”.
Menna: “Conti in ordine” – “C’è un differenziale attivo di un milione 356mila euro”. ell’Aula disertata da due terzi dell’opposizione in segno di protesta, il sindaco di Vasto, Francesco Menna, riferisce al Consiglio comunale sul cartellino giallo che la Corte dei Conti ha sventolato nei confronti del Comune di Vasto per uno squilibrio nei conti pubblici del municipio.
Nella sua relazione, Menna afferma che il buco di bilancio non c’è, perché il Comune deve ancora riscuotere una serie di somme dallo Stato centrale e dalla Regione: “La Corte dei Conti ha scritto a tutti i Comuni abruzzesi, alle Province e alla Regione”, chiedendo di “produrre una lettera, a firma del sindaco, in qualità di legale rappresentante del Comune”, per chiarire come “gli uffici che svolgono l’attività gestionale prendessero determinazioni sulle anticipazioni di cassa e ciò che il Comune intendesse fare. La Corte dei Conti si è riservata di valutare nei successivi controlli gli atti e la loro effettività” e ha chiesto di “comunicare al Consiglio comunale” le relative informazioni sulla situazione finanziaria del Comune.
Il sindaco ha letto la sua relazione, fornendo questi numeri: Vasto deve riscuotere dal Ministero della Giustizia 2 milioni 300mila euro, 35mila euro da altri Comuni per l’affitto dei locali del Centro per l’impiego, dalla Regione 501mila euro per i servizi sociali, 93mila per i trasporti, 55mila per le elezioni regionali 2014 e, inoltre, 178mila euro per le spese relative alle avversità atmosferiche del 2017. Il primo cittadino parla, dunque, di un saldo positivo tra entrate e uscite di un milione e 356mila euro (circa 12 milioni contro oltre 13 milioni di euro).
M5S: “Stessi metodi di Lapenna” – A seduta in corso, il Movimento 5 Stelle dirama un comunicato duro nei confronti dell’amministrazione Menna: “Oggi, con un vero colpo di mano, si è impedito ai consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, di partecipare all’analisi e all’adozione dei provvedimenti necessari per il riequilibrio delle diverse criticità di cassa segnalate dalla Corte dei conti, che aveva invece espressamente richiesto l’attenzione e l’intervento del Consiglio Comunale.
Secondo i desiderata del sindaco, assecondato dal presidente del Consiglio Forte e dal segretario del Pd Lapenna, è stata imposta al Consiglio una semplice presa d’atto del documento di risposta inviato alla Corte dei conti: nessuna discussione, nessun emendamento, nessuna mozione e, soprattutto, nessuna votazione. Ciò costituisce un grave errore politico del sindaco Menna, che ha prevaricato il Consiglio Comunale svilendo, di fatto, organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo dell’Ente.
La Corte dei conti ha preso atto del documento firmato dal Sindaco, riservandosi di valutare l’efficacia dei provvedimenti descritti e dei risultati promessi.
Anche il M5S si riserva di approfondire i contenuti del documento in questione e di esprimere un giudizio di natura tecnica nelle sedi che riterrà più opportune.
Il documento inviato dal sindaco alla Corte dei conti presenta tuttavia, già ad una prima lettura, semplificazioni ed omissioni che meritano osservazioni immediate, anche di natura politica.
Il Sindaco indica come una delle cause della crisi di liquidità del Comune i ritardi dei trasferimenti da Stato e Regione che superano i 3 milioni di euro.
Abbiamo già ascoltato analoghe doglianze in sede di approvazione del Bilancio preventivo 2016 e quindi dobbiamo pensare che nulla sia stato fatto per recuperare gli importi che Stato e Regione dovevano al Comune. Come mai? Come mai quest’Amministrazione di centrosinistra a guida Pd, non è riuscita a farsi pagare da un Governo di centrosinistra a guida PD, da un Ministero di Grazia e Giustizia a guida Pd e da una Regione di centrosinistra a guida Pd? Nelle grandi occasioni si ritrovano tutti insieme, specie con il Presidente della Regione D’Alfonso: tra il taglio di un nastro e l’altro, il sindaco Menna non ha avuto evidentemente il tempo di chiedere lo sblocco dei pagamenti regionali spettanti a Vasto.
Ora il Sindaco preannuncia le vie legali nei confronti della Regione e quindi dei suoi amministratori regionali Pd a cui lo legano conferenze, palchi e buffets, sempre condivisi in perfetto accordo con ampia elargizione di pacche sulle spalle e sorrisi.
Se le premesse sono queste, è lecito dubitare che il Sindaco riesca a recuperare oltre 3 milioni di euro da Stato e Regione prima del 31/12/2017.
Il sindaco Menna si limita inoltre alla citazione dei crediti evitando di elencare i debiti quali, ad esempio, quelli relativi al famoso decreto ingiuntivo per un milione di euro, ricevuto dalla Pulchra ed alle mensilità arretrate dovute alla stessa Pulchra per circa 4 milioni di euro.
Nessun riferimento, inoltre, viene fatto al richiamo della Corte dei conti relativamente ai pagamenti che il Comune dovrebbe effettuare entro i 60 giorni, come richiesto dalla normativa europea. L’indicatore di tempestività dei pagamenti del Comune di Vasto (pari a +97) la dice lunga circa il rispetto dei termini imposti dall’Europa.
Il sindaco inoltre si lamenta della lentezza con cui gli uffici comunali procedono nelle riscossioni dei residui attivi e preannuncia l’istituzione di un ufficio strategico per monitorare le attività di riscossione. Vale la pena rammentare che il M5S Vasto, già nel settembre 2016 chiedeva con una mozione l’istituzione di un gruppo di lavoro per la riduzione dei residui attivi, mozione bocciata dal sindaco e dalla sua maggioranza, con la motivazione, evidentemente falsa, che la Giunta aveva già preso analoghi provvedimenti”.
“Il sindaco – attaccano i pentastellati – tragga le conclusioni dalle sue stesse parole, perché nessun risanamento dei conti è possibile da parte di chi si limita a reiterare le ricette di Lapenna, basate su improbabili vendite di beni comunali ampiamente sopravvalutati”.