Alessandro D’Elisa, consigliere comunale del Gruppo misto. Perché ha deciso di presentare un esposto alla Corte dei conti e al prefetto?
“Perché il Consiglio Comunale di Vasto il 12 settembre scorso, con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 2 schede bianche, ha adottato la delibera numero 99, che ha dato un chiaro mandato al sindaco: revocare immediatamente il contratto individuale sottoscritto con Angelo Pollutri quale componente dell’ufficio di staff. Il sindaco Menna ha ritenuto, di sua iniziativa, di non revocare l’incarico a Pollutri, così come deliberato e votato anche da una parte della sua maggioranza.
Trattandosi di un comportamento difforme rispetto a quanto il sindaco ha fatto per attuare le altre delibere adottate, all’unanimità o a maggioranza, dal Consiglio comunale, come ad esempio per la delibera numero 83 per la costituzione di parte civile contro l’ex Giunta Lapenna, e visto che il contratto del componte di staff ha un costo per le casse comunali e, di conseguenza, per i cittadini, ho chiesto alle autorità competenti di approfondire e valutare se sussistano un’irregolarità e un danno relativamente alla gestione delle risorse finanziarie del Comune”.
In Consiglio comunale, il sindaco Menna ha messo la parola fine alla questione politica, ribadendo che non licenzierà Pollutri. È vero, come ha detto il primo cittadino, che l’opposizione vuole “perseguitare le persone”?
“Non vogliamo perseguitare nessuno. Il sindaco dimentica il ruolo di vigilanza e controllo sull’azione aministrativa che la legge conferisce alle opposizioni e, nello specifico, ai consiglieri comunali. La mozione che ho presentato – e che è stata approvata dal Consiglio comunale – mirava a rimuovere una presunta incompatibilità tra i due incarichi pubblici di membro di staff e presidente della società Autoservizi Cerella, controllata dalla Regione, e una presunta violazione del codice di comportamento per il pubblico impiego. Per questo, nella mozione presentata, io e gli altri colleghi di minoranza abbiamo chiesto la revoca del contratto. La nostra proposta è stata approvata. Il significato politico è chiaro: anche la stessa maggioranza che sostiene Menna ha ritenuto giuste le motivazioni e la richiesta di revoca. Quindi, nessun atto persecutorio, bensì proposte e atti amministrativi nel solo interesse dei cittadini”.
Non pensa che un sindaco abbia la facoltà di scegliere liberamente i membri del proprio staff senza passare per il vaglio Consiglio comunale?
“Certamente, lo può fare. Glielo consentono l’articolo 90 comma 1 del testo unico degli enti locali e lo Statuto comunale. Però il sindaco dimentica, o fa finta di dimenticare, che il comma 2 dell’articolo 90 stabilisce che al personale assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale degli enti locali. Pertanto, il dipendente a staff è un dipendente a tempo determinato che ha gli stessi diritti e doveri degli altri dipendenti.
Il fatto che un membro di staff riscuota la fiducia del sindaco non gli consente di violare la legge sulle incompatibilità nel pubblico impiego. In merito a questo aspetto, ricordo che l’Anac (autorità nazionale anti corruzione, n.d.r.) non ha dichiarato inesistente l’incompatibilità tra i due incarichi di Pollutri, ma ha solo specificato che le decisioni sulle questioni di incompatibilità non rientrano nelle sue competenze. Nè il componente di staff può sentirsi autorizzato a violare il codice comportamentale dei dipendenti pubblici, ad esempio scambiando il Comune per una sede di partito e rilasciando, nel suo ufficio, dichiarazioni sul tesseramento del Pd. Il Comune non è né di Menna, né di Pollutri.
Inoltre, dal punto di vista politico, la scelta del sindaco di nominare Angelo Pollutri quale membro del suo staff è sbagliata in quanto deprimente per i nostri giovani, brillanti laureati, che si vedono scavalcati da incarichi conferiti per nomina politica e non per merito.
Ho sempre sostenuto che questi ruoli e queste opportunità vadano date alle migliori risorse professionali presenti fra i nostri giovani laureati, in modo da formare anche la nuova classe dirigente. Se Menna non può fare a meno della collaborazione di Angelo Pollutri, provveda a remunerarlo decurtandosi una parte della sua indennità da sindaco, pari a 3mila 600 euro lordi mensili, invece di far gravare un costo inutile sulle spalle dei vastesi”.