“La Squilla è il Natale dei lancianesi, ma soprattutto è il Natale delle famiglie”. Così il giornalista del Messaggero Mario Giancristofaro ci racconta la Squilla, una delle tradizioni lancianesi più sentite e che, stasera, dalle 18 alle 19, si rinnoverà ancora una volta insieme ad emozioni, ricordi e sensazioni che solo quella campanella posta sulla cima della Torre Civica, in piazza Plebiscito, sa tirare fuori.
La sera dell’Antivigilia, Lanciano, da più di 400 anni, festeggia prima il Natale con una tradizione che ha molto di storia e religione, ma molto più di famiglia e “lancianesità”. “Più che una festa, la Squilla è un momento di riflessione, di pace e di riconciliazione. – ci ha detto Mario Giancristofaro – Da bambino ho un ricordo dolcissimo di questa ricorrenza e oggi, che il capo famiglia sono io, la sensazione non è poi così cambiata. E credo che sia proprio questa la sua forza: riunire insieme le grandi famiglie ed infondere un senso di pace e riconciliazione”.
Oggi, sabato 23 dicembre 2017, alle ore 15 si celebrerà la santa Messa al Cimitero di Lanciano, alle 16 raduno in piazza Plebiscito e partenza, in pellegrinaggio silenzioso, verso la chiesa di Santa Maria della Conicella, passando per il consueto itinerario. Alle 17, messaggio dell’Arcivescovo Emidio Cipollone e viaggio di ritorno con le fiaccole accese. Alle 18, in piazza ascolto della Squilla, breve scambio di pace e ritorno in casa per il “Rito domestico della Squilla”.