Infiltrazioni d’acqua nella stanza in cui sono custoditi i vaccini. Carenza di requisiti minimi impiantistici e tecnologici, criticità dei requisiti minimi strutturali.
Dai risultati del blitz dei carabinieri del Nas di Pescara nell’ambulatorio vaccinale di San Salvo, scaturisce un verbale preoccupante, che induce la sindaca, Tiziana Magnacca, a ordinare alla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti di provvedere entro 90 giorni “alla verifica immediata della validità e dello stato dei vaccini presenti nei frigoriferi privi di tachigrafo” oltre “all’eliminazione delle carenze dei requisiti minimi impiantistici e tecnologici e all’adeguamento dei requisiti minimi strutturali”.
Il 28 novembre i controlli dei carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni di Pescara. I militari, agli ordini del capitano Domenico Candelli, hanno riscontrato che l’ambulatorio “non è dotato di adeguata segnaletica; negli spazi per l’attesa non vi sono posti a sedere adeguati alla mole dell’utenza”.
Inoltre, il centro vaccinale “non è dotato di spazio spogliatoio per il personale medico ed infermieristico; le pareti non hanno rivestimento impermeabile e lavabile”; “la stanza-magazzino ove trova allocazione il frigorifero per lo stoccaggio dei vaccini presenta notevoli infiltrazioni d’acqua dal soffitto, coperto a terrazza, e lungo la parete dietro la porta”, oltre alla carenza di requisiti tecnologici, come l’assenza di “un carrello per le emergenze”, un frigorifero “con tachigrafo non funzionante”, mentre “un altro frigorifero per lo stoccaggio dei vaccini” è “privo di tachigrafo, ma dotato di ausilio con porta usb non collegata”.
Questi i principali problemi riscontrati nell’ispezione, il cui verbale è stato trasmesso dai carabinieri alla sindaca, che ha ordinato, a tutela della salute degli utenti, la verifica dello stato di conservazione delle preparazioni biologiche finalizzate a immunizzare i pazienti dall’influenza.