E’ un altro giorno di lutto per Vasto. Ieri la scomparsa di Guido Mazzetti (oggi, alle 15, l’ultimo saluto nella chiesa di San Marco Apostolo), oggi l’addio all’imprenditore Lillino Baccelli e a Edoardo Tiboni, nato a Vasto nel 1923, conosciuto soprattutto per essere stato fondatore e anima del Premio Flaiano, il festival internazionale di cinema, teatro, letteratura, televisione e radio che si svolge a Pescara ogni anno dal 1973.
Baccelli, invece, aveva 85 anni. Fu titolare di un’azienda il cui marchio è noto in tutto il mondo: il pastificio Delverde di Fara San Martino. Così lo ricorda il giornalista Gianni Quagliarella: “Di lui, che conobbi e frequentai quando rilevò il giornale Il Nuovo, ricordo il piglio dell’imprenditore d’assalto, spregiudicato e fiero. Un combattente nato che faceva la guerra alla De Cecco con la sua pasta Delverde. Aiutò lo sport, il basket soprattutto e portò la grande boxe al Palasport”.
Le esequie funebri di Lillino Baccelli si terranno domani, giovedì 14 dicembre, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
Tiboni, una vita per la cultura – L’Ansa ripercorre le tappe principali della vita di Tiboni, tutta dedicata alla cultura: “Nato a Vasto nel 1923, giornalista, è stato il primo responsabile nella direzione della Rai in Abruzzo e Molise, appena istituita, che poi ha guidato per 35 anni. E’ stato promotore di imprese, istituzioni e iniziative culturali fondamentali per la crescita dell’Abruzzo, come i ‘Premi Flaiano’, studi e pubblicazioni dedicati a d’Annunzio, Croce, Silone. E’ stato lui a stimolare la nascita, a Pescara, del teatro-monumento intitolato a Gabriele d’Annunzio. Ha dato impulso all’editoria in Abruzzo creando la casa editrice Ediars e la rivista ‘Oggi e domani’. Ha costituito e guidato il Mediamuseum di Pescara e la ‘Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura in Abruzzo’. Un bel ritratto di Tiboni è quello che emerge dal libro, edito nel 2016, Fatiche e sogni, gente d’Abruzzo dove, intervistato da Enzo Fimiani, racconta una storia, individuale e collettiva, dagli anni Venti e Trenta del Novecento fino a oggi”.