Nella chiesa di San Marco Evangelista, ad accogliere Guido, in partenza per il suo ultimo viaggio, sono due casacche, quella gialloblu del Modena e quella biancorossa della Pro Vasto, le due squadre della sua vita, e la sciarpa biancazzurra del Pescara.
Vasto saluta Guido Mazzetti, una delle migliori glorie sportive della città (l’indimenticato mediano della leggendaria Pro Vasto degli anni Settanta), ma anche rappresentante dello sport nazionale: era delegato della Lega calcio di Serie A e B.
“Guido – sottolinea padre Antonio Levita, che concelebra insieme al parroco, don Nicola Fioriti, e a don Gianni Sciorra – ha fatto la storia di questa città. È arrivato da Modena, ha scelto di rimanere qui e ha fatto la storia di Vasto. È arrivato stanco al suo percorso di malattia e si è consegnato al Signore. Noi gli diciamo grazie di tutto quello che è stato”.
In chiesa tanti volti noti del calcio nazionale (Gabriele Gravina, presidente nazionale della Lega Pro, Daniele Sebastiani, presidente del Pescara) e locale di ieri e di oggi. A partire dai calciatori dell’epoca: Tonino Lovecchio, Donato Anzivino, Michele De Foglio, Tommaso Savastio, Alfonso De Filippis, Giancarlo Natalini, Filippo Pomponio. E poi Gabriele Tumini, il presidente che riportò la Vastese in Serie C nel 1990, l’ex arbitro di Serie B Gianni Castaldi e l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Il ricordo – Grinta in campo, sorriso e signorilità fuori dal rettangolo verde. Così tutti ricorderanno Guido Mazzetti, gloria della leggendaria Pro Vasto degli anni Settanta e delegato della Lega calcio di Serie A. L’ex mediano biancorosso se n’è andato ieri, strappato da una brutta e lunga malattia all’affetto dei tanti che lo amavano.
A febbraio avrebbe compiuto 68 anni. Nato nel 1950 a Formigine, in Emilia, iniziò nel Modena la sua carriera da calciatore. Dopo due anni in Serie B, il trasferimento a Vasto, nella durissima Serie C unica.
Lui, che di opportunità di andarsene, per lanciarsi ai vertici del calcio, ne ebbe più di una, scelse Vasto come luogo della sua vita.
Terminata la carriera da giocatore, si buttò nel settore della ristorazione, aprendo Villa Vignola, il locale che si è identificato e continua a identificarsi col suo nome e con la sua cordialità. In questa intervista, rilasciata nel 2013 a Giuseppe Mancini, racconta a Zonalocale.it carriera e scelte di vita: [LEGGI].
Per Vasto è un giorno triste, non solo negli ambienti calcistici. Ed è un giorno di lutto per il calcio nazionale.