Di cosa parliamo – Il Cotir, consorzio per le tecniche irrigue, è un centro di ricerche di proprietà della Regione Abruzzo, che svolge la sua attività nel settore agricolo. Ha sede a Vasto, in contrada Zimarino. Il governo regionale ha messo in liquidazione il consorzio. I 27 lavoratori non ricevono lo stipendio ormai da 33 mesi. Ai ricercatori è stato promesso il trasferimento ad Avezzano, unico centro ricerche che resterà aperto col nome di Crua (chiuderanno i centri di Vasto e Miglianico), al personale amministrativo una ricollocazione in altri enti. Ma, intanto, la Regione non paga neanche le bollette di luce e gas. Di conseguenza, il Cotir è rimasto al buio e al freddo.
Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, si rivolge a Rocco Micucci, commissario straordinario del Crua (consorzio di riocerca unico d’Abruzzo).
L’AQUILA – “Ricordo al commissario Rocco Micucci che una specifica legge per salvaguardare e finanziare il Cotir di Vasto esiste già e sono pronto a supportarla e votarla in Consiglio regionale già nella seduta di oggi ove questa maggioranza di centrosinistra decidesse di farla arrivare in aula per la sua approvazione”. Mauro Febbo lancia la sfida al governo regionale e alla coalizione che lo sostiene.
“Purtroppo – afferma l’esponente di Forza Italia – la realtà è ben diversa da quella descritta dal neo commissario del Crua che, evidentemente, non conosce bene la situazione del Cotir di Vasto e la storia dei tre Centri di Ricerca abruzzesi.
Intanto, se veramente Micucci avesse avuto a cuore le sorti del Centro di ricerca di Vasto, non avrebbe dovuto permettere all’esecutivo regionale di destinare il finanziamento di 450 mila euro, approvato in seduta di Consiglio regionale con una specifica norma, solo ed esclusivamente al Crua. Non solo l’ha permesso ma è stato anche complice nel portare avanti tale operazione compromettendo ulteriormente il Cotir e i suoi lavoratori.
E’ del tutto evidente il trattamento di disparità tra il Cotir ed il Crua, dove oggi c’è un commissario mentre rimangono oscure le motivazioni del mancato commissariamento della struttura vastese dopo le dimissioni di massa dei liquidatori. Infatti, sembra che nella seduta dell’assemblea dei soci del Cotir, tenutasi negli uffici dell’assessorato alle Politiche agricole a Pescara il 23 ottobre scorso, la persona indicata per ricoprire quel ruolo abbia rifiutato.
In questi ultimi anni sono state fatte solo promesse, ma gli atti operativi con relativo finanziamento sono stati sempre accantonati, compresi quelli preparati e scritti dal sottoscritto. Siamo a fine anno e vedremo in Consiglio Regionale quali sono le priorità della
Giunta D’Alfonso per le sorti dell’Abruzzo e se il Cotir di Vasto rientra tra queste. Dal canto mio – conclude Febbo – sono da sempre pronto, come dimostrano i tavoli di lavoro e gli incontri da me organizzati, ad approvare e sostenere in Consiglio regionale una soluzione definitiva e certa per il Cotir di Vasto. Fino ad oggi ho solo registrato una Regione assente e latitante”.