Buttare giù la scuola all’aperto e realizzare una nuova struttura che servirà ad ospitare segreteria ed uffici amministrativi dell’istituto De Titta. Dovrebbe ripartire da qui il controverso progetto di ampliamento della scuola di via Ferro di Cavallo, accantonato ormai tre anni fa, dopo le numerose polemiche sorte in città tra associazioni e amministratori stessi.
Oggi il progetto, di cui si è discusso nell’ultima riunione di maggioranza non senza mal di pancia interni alla stessa, sarebbe diverso e non prevederebbe alcun miglioramento dell’istituto esistente ma solo l’aggiunta di una nuova struttura, utilizzando i volumi della scuola all’aperto, per creare una nuova e separata ala da dedicare esclusivamente agli uffici.
Nessun cambiamento quindi per aule e studenti che, comunque sia, dopo l’accorpamento con l’istituto Fermi di viale Marconi, non avrebbero più problemi di spazi e capienza. E’ lecito chiedersi quindi se, a distanza di tre anni, questo ampliamento risulti ancora così necessario come appariva allora.
E, se il progetto dovesse andare in porto, le associazioni cittadine che tre anni fa si erano mostrate strenuamente contrarie al [mar_dx] progetto, sarebbero d’accordo o tornerebbero alla carica per la difesa del patrimonio artistico, urbanistico e culturale della città? La risposta appare assai scontata.
Intanto, mentre si continua a discutere di Liceo Musicale e la diatriba tra De Titta e Liceo Scientifico non accenna a placarsi, l’istituto magistrale potrebbe presto essere alle prese con una nuova priorità e tornare alla ribalta delle cronache proprio come accade nell’autunno del 2014, vicenda allora conclusa con un nulla di fatto, ma oggi?