Dopo l’ospedale, le strade. Il primo fronte di protesta nel Vastese è stato aperto nelle scorse settimane da un apposito comitato per la difesa dell’ospedale San Pio da Pietrelcina. Ad aprire il secondo è l’associazione Abruzzovivo, che proietta nella sala convegni della Società operaia di mutuo soccorso un filmato sulle condizioni pessime delle strade provinciali del Vastese. Al termine del video, realizzato da Orazio Di Stefano e Vitalina Del Nero, la conferenza di Gabriele Marchese, ex sindaco di San Salvo, Camillo D’Amico, consigliere comunale a Cupello e Cinzia Gabriele, consigliera comunale a Scerni.
Gabriele Marchese: “La provincia di Chieti ha 1800 chilometri di strade, di cui 600 nel Vastese, più le strade regionali. Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha detto che, per sistemare le strade, servono 30mila euro a chilometro. Il governo regionale ha stanziato 17 milioni di euro, che sono insufficienti, e lo ha fatto solo dopo le proteste. Secondo un ingegnere che ho consultato, per fare la manutenzione dei 1814 chilometri di strade provinciali servono dieci milioni di euro l’anno. Giorni fa sono morte due persone sulla Trignina e, una settimana dopo, è stato rifatto l’asfalto. E’ inaccettabile che si debbano attendere le tragedie per intervenire. Siamo andati alla frana di Fraine. Dopo due anni, hanno messo solo il cartello del cantiere, su cui è scritto: ‘Inizio lavori: 6 novembre’. Oggi è 9 dicembre e non sono ancora iniziati. Il termine è previsto per il 2019. Gli studenti di Fraine” per raggiungere le scuole di Vasto “viaggiano sui mezzi della protezione civile”.
Camillo D’Amico: “Alcune strade provinciali torneranno all’Anas. Tra queste, c’è la Lanciano-Fossacesia, il cui trasferimento alla società che gestisce le strade statali viene sollecitato dal presidente della Provincia e sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, e dal suo predecessore, Enrico Di Giuseppantonio, attuale sindaco di Fossacesia. La Lanciano-Fossacesia sembra un’autostrada rispetto alle nostre mulattiere. Vorremmo che Pupillo non curasse solo l’interesse della città di cui è sindaco, ma quello di tutta la Provincia di cui è presidente. Anche la ex statale 86”, attuale provinciale 212 Istonia, “andrebbe riconsegnata all’Anas”.
Maria Amato, deputata del Pd: “La prima struttura dell’emergenza-urgenza”, la rete di pronto soccorso sanitario che deve consentire, attraverso le ambulanze, il trasporto delle persone ferite o colpite da malori nel più breve tempo possibile in ospedale, “è la rete stradale, che deve essere facilmente percorribile. Il problema delle condizioni di abbandono delle strade non è di chi è la colpa, ma che fare. Quando le strade non sono a posto vengono lesi i diritti costituzionali fondamentali: lavoro, scuola e salute”.
Spazio anche ai presenti. Davide Pica, 22 anni, di San Buono, ricorda l’abbandono delle strade anche in occasione dell’emergenza neve, quando i residenti delle aree interne hanno atteso la turbina per “25 giorni”, ma anche le condizioni in cui i ragazzi sono costretti a raggiungere le scuole di Vasto: “Gli studenti di Castiglione Messer Marino escono da scuola a mezzogiorno e arrivano a casa alle 17 e devono mettersi a studiare fino a sera”. E critica la ridistribuzione delle guardie mediche, che ha penalizzato San Buono e altri paesi.
La provocazione di Alfonso Di Tullio, assessore comunale a Pollutri: “Le provinciali sono impraticabili. Vogliamo sensibilizzare le autorità competenti a renderle praticabili quanto meno ai muli”.