Due rinvii a giudizio per la morte di Domenico Mascilli, 64 anni, caduto da una scala tre anni fa mentre tinteggiava una parete all’interno dei locali dell’Emporio della Solidarietà della chiesa di San Paolo Apostolo, a Vasto [LEGGI].
A processo il parroco, don Gianni Sciorra (difeso dagli avvocati Emidio Guastadisegni e Giuliano Milia), “in qualià di committente dei lavori”, e Mauro Barisano (difeso dall’avvocato Incoronata Rizzi), “in qualità di titolare della ditta esecutrice dei lavori, responsabile degli stessi e della sicurezza del cantiere”, si legge nel decreto del giudice per l’udienza preliminare, Anna Rosa Capuozzo, che motiva il rinvio a giudizio: Mascilli stava lavorando “in assenza di una formazione specifica, nonché in mancanza di idonea informazione circa il pericolo derivante dalla lavorazione in quota mediante l’uso di attrezzatura non idonea al fine. A causa di tale mancanza, Mascilli il giorno 12 settembre 2014 saliva sulla scala, senza avvalersi di un trabattello, per stuccare alcune pareti vicino al soffitto dei locali e dopo aver perso l’equilibrio, cadeva dall’alto, peraltro privo di protezione e, cadendo rovinosamente a terra battendo il capo, a causa del trauma riportato, decedeva il 14 settembre 2014 presso l’ospedale di Teramo”.
Il 17 gennaio 2018 l’udienza in cui saranno interrogati i testimoni.
Prendendo spunto dal convegno su etica e legalità tenutosi a Vasto nei giorni scorsi, il genero del 64enne morto, l’avvocato Luigi Masciulli, esprime la sua amarezza: “Mi viene spontaneo chiedere a S.E. Mons. Bruno Forte se sia eticamente corretto, da parte sua, imputare l’omicidio D’Elisa alla lentezza della giustizia (sbagliandosi di grosso, come poi lo stesso Vescovo ha dovuto ammettere a seguito della dura reprimenda del Procuratore Dott. Di Florio e del Presidente del Tribunale Dott. Giangiacomo) e non profferire neppure una parola sul fatto che, nella vicenda giudiziaria inerente la morte di mio suocero, nel cui giudizio avanti al Tribunale di Vasto è parte anche la Diocesi Chieti-Vasto in qualità di responsabile civile, si arriverà a sentire i primi testimoni della Procura solo il prossimo 17 gennaio, a distanza di 3 anni e 4 mesi dall’evento?
Infine, è eticamente corretto il comportamento del Sindaco (che è intervenuto in apertura del predetto convegno) il quale, incurante di tutto, nell’arco temporale di appena 40 giorni ha premiato per ben due volte Don Gianni Sciorra, conferendogli persino la Bagnante d’Argento (“per aver realizzato l’Emporio della solidarietà” – questa la motivazione), il prestigioso riconoscimento che il Comune di Vasto assegna agli abruzzesi che maggiormente rappresentano l’Abruzzo in Italia e nel mondo?