“Trasferimento da Padova alla casa circondariale, sezione casa lavoro, di Vasto per Giuseppe Salvatore Riina, detto Salvo, figlio del capo di Cosa Nostra”. A lanciare la notizia alle 21,09 è stata l’Agi, agenzia giornalistica Italia.
In Veneto il quarantenne era in libertà vigilata. Si trovava nella città euganea dal 2012.
L’aggravamento della misura restrittiva “è stato notificato nel tardo pomeriggio di oggi negli uffici della Questura di Padova e ha portato alla revoca della libertà vigilata di cui stava godendo a Padova. Il provvedimento è stato deciso dal Tribunale di sorveglianza a seguito di un’indagine che ha dimostrato alcune frequentazioni di Salvo Riina con alcuni spacciatori noti alle forze dell’ordine”.
Nelle scorse settimane, gli era stato accordato il permesso di andare a Parma a trovare il padre, Totò Riina, poi morto il 17 novembre.
“Si confida – commenta il sindaco di Vasto, Francesco Menna – nell’opera gigantesca della magistratura delle forze dell’ordine, della polizia penitenziaria e della direttrice della casa lavoro, tra le più sicure che si annoverano. Vasto condanna in modo rigoroso e perentorio la mafia, le mafie, i soggetti collegati alle organizzazioni criminali e i loro metodi, contro i quali sempre combatteremo con forza per reprimerli e senza mai temere nessuno. Non è un caso che con molto coraggio sono state portate a termine le confische di beni appartenenti alla criminalità organizzata di cui qualche giorno fa ho chiesto l’acquisizione al patrimonio comunale”.