“Ha ricostruito l’intera vicenda dalla A alla Z”. Francesco Bitritto sintetizza così la seconda udienza del processo di Catania.
Il giovane avvocato vastese assiste Anna Maria, la diciannovenne di Catania che, in una puntata de Le Iene, ha affrontato pubblicamente l’uomo accusato di aver abusato di lei per sei anni: un ultrasettantenne finito agli arresti domiciliari nei mesi scorsi.
La vittima, che nella prima udienza si era costituita parte civile, è comparsa stamani dinanzi al Tribunale di Catania. Nell’interrogatorio, la ragazza ha ripercorso tutti i fatti che ha raccontato prima in un filmato del format d’inchiesta di Italia 1, poi nella denuncia.
La corte ha fissato per il 24 gennaio 2018 la prossima udienza, in cui verranno interrogati due testimoni, uno dei quali è il maresciallo dei carabinieri che si è occupato del caso.
La puntata de “Le Iene” – A giugno di quest’anno, Anna Maria racconta la sua storia a Marco Maisano, inviato della nota trasmissione di Italia 1, perché “tutte le donne che vedono questo video – è l’appello della ragazza – devono pensare che non sono sole. Basta andare dalla polizia e dire: ‘Sono stata abusata’”.
La diciannovenne si è rivolta a Le Iene per trovare sostegno nell’affrontare le sue paure. Racconta di aver subito soprusi fin da piccola. Prima dal padre, in Romania. Poi da un italiano che, oggi, ha più di 70 anni. Lei e la madre si erano trasferite in Italia per cambiare vita e lasciarsi alle spalle le angherie del padre, che ora è in carcere. Ma il calvario di Anna Maria non era ancora finito. La giovane parla di sei anni di abusi infilitti da quell’uomo che, all’inizio, sembrava un benefattore e poi si sarebbe rivelato essere tutt’altro. “Voglio affrontarlo”, ha detto nell’intervista. “Voglio che paghi per quello che ha fatto e voglio fermarlo, perché domani non trovi un’altra persona”.
A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore di Catania, Francesco Camerano. “La ragazza – sottolinea Bitritto – è riuscita a liberarsi di questo fardello. Ha avuto coraggio, ma bisogna far sapere alle vittime che non sono mai sole, che non devono aver paura e devono sempre denunciare. La legge le protegge e le aiuta anche nell’assistenza legale col patrocinio gratuito”. (Clicca qui per guardare il video de Le Iene)