Proseguono senza sosta le indagini per indentificare i quattro rapinatori che ieri hanno rubato preziosi per 5mila euro nella gioielleria Scafetta di corso De Parma, nel centro storico di Vasto.
Gli agenti del Commissariato di via Bachelet, agli ordini del commissario capo Fabio Capaldo, sono fiduciosi di poter giungere alla soluzione del caso. L’inchiesta è partita dall’esame delle immagini della videosorveglianza.
Testimoni raccontano di aver visto, nello stesso pomeriggio della rapina, uomini che, con fare sospetto, si aggiravano davanti ad altre gioiellerie della città antica. Potrebbero essere stati gli stessi malviventi a ispezionare la zona per scegliere l’obiettivo da colpire.
Menna chiede Comitato provinciale per la sicurezza – Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha chiesto al prefetto di Chieti, Antonio Corona, la convocazione del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico ed esprime “solidarietà a questa famiglia. La Polizia Municipale che si trovava nelle vicinanze si è subito attivata. Immediato è stato l’intervento anche di altre forze dell’ordine. Grazie ai tanti cittadini presenti che non hanno avuto paura di denunciare il fatto. Già nei giorni scorsi ho richiesto al prefetto la convocazione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Alla luce di questo episodio chiederò che il tavolo venga insediato a Vasto, come è già avvenuto alcuni mesi fa per analizzare le maggiori problematiche del territorio. Ricordo inoltre che mercoledì scorso ho presieduto in Comune il tavolo di monitoraggio con tutte le forze dell’ordine cittadine, come accade ogni mese”.
Giovani in Movimento: “Centro storico spopolato” – Secondo Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in Movimento, quanto accaduto ieri “rivela drammaticamente come il cuore della città sia talmente spopolato e deserto da consentire che malviventi operino in totale tranquillità.
L’esodo di residenti dal centro della città, e la desolazione quotidiana che si incontra tra le strade di quello che dovrebbe essere il cuore pulsante di una comunità, sono stati accompagnati dalla soppressione di quell’indispensabile presidio di sicurezza che era il carabiniere di quartiere. Il centro storico, già difficile da controllare perché pieno di vicoli e stradine, pullula di mendicanti, bande di giovani aspiranti criminali e malviventi pronti a fare qualsiasi cosa.
Il tutto – afferma di Michele Marisi – in assenza di controlli e col terrore di residenti e commercianti che man mano fuggono da quella che è diventata una zona a rischio tra le tante della città. Davanti ad uno scenario del genere, oltre a chiedere a gran voce una maggiore presenza financo della polizia municipale che dovrebbe essere impegnata non solo in una azione sanzionatoria delle automobili che infrangono le regole, ma a presidio dei cittadini ed anche dei commercianti che aprono la propria attività nella paura, è necessario riflettere su un piano di rilancio del centro storico che rischia di divenire un vero e proprio quartiere fantasma. Nell’agenda politica dell’amministrazione comunale, sempre che questa esista – conclude di Michele Marisi – è indispensabile inserire un progetto di rigenerazione del cuore antico della città”.
D’Alessandro: “Sulla sicurezza solo chiacchiere” – “Vasto non è Beirut. Ce lo ripetono da anni, Lapenna e compagni. È vero, non è Beirut. Ma neppure Vasto. Da tanto tempo, ormai. Far finta di non vedere o, peggio, continuare a ribadire che siamo al di sotto degli indici di criminalità espressi altrove, non aiuta il cittadino a stare meglio”, commenta Davide D’Alessandro, consigliere comunale di Vasto2016. “Chiediamo Consigli straordinari, parliamo, parliamo, parliamo ma di fronte al crimine crescente e sotto il naso nulla è stato fatto. Le istituzioni sono chiamate a dare risposte ai cittadini, non solo a chiedere i voti”.