La Regione Abruzzo è “latitante e assente” e “ha deciso di chiudere e abbandonare al proprio destino il Cotir e i suoi lavoratori. Un disastro annunciato, che rivela e mette in luce solo le bugie di questo Governo regionale”. E’ pesante il giudizio dell’ex presidente del Cotir, Alberto Amoroso, sulla Giunta D’Alfonso.
I lavoratori del Consorzio per le tecniche irrigue, centro specializzato nelle ricerche agricole che la Regione ha posto in liquidazione, devono ricevere 32 stipendi arretrati. A loro, in una incontro di due settimane fa, il governatore ha promesso il mantenimento del posto di lavoro. Dei tre centri di ricerca (Cotir, Crab di Avezzano e Crivea di Miglianico), il governo regionale ha deciso di mantenere in vita solo la struttura marsicana. I ricercatori di Vasto, di conseguenza, dovranno trasferirsi ad Avezzano, mentre il personale amministrativo verrà riassorbito in altri enti.
Intanto, nei giorni scorsi, l’Enel ha staccato la corrente elettrica. Un anno fa, era stata interrotta l’erogazione del gas. Lavoratori al freddo e al buio perché l’amministrazione regionale non paga più le bollette.
Secondo Amoroso, “assistiamo vergognosamente alla totale decadenza di una struttura regionale che in questi anni ha contribuito in maniera determinate alla ricerca e sperimentazione nel mondo agricolo. Ma la cosa più degradante è il silenzio che oggi è calato sui lavoratori e sulla vicenda Cotir.
I dipendenti sanno benissimo che, con la precedente gestione avevano un consiglio d’amministrazione che, malgrado le difficoltà esistenti,
riusciva ad avere colloqui, soluzioni e prospettive con l’assessorato alle Politiche agricole della Regione Abruzzo. Invece oggi tutto tace e vediamo solo i frutti di un commissariamento inutile”.