E’ stata presentata questa mattina, sabato 11 novembre, nel Salone d’Onore della Casa di Conversazione la candidatura di Lanciano come Capitale della Cultura 2020 in un progetto, nato da una collaborazione tra Amministrazione comunale, Studio Eventi e Congressi e le numerose associazioni cittadine in un percorso che mira alla crescita culturale, professionale, interculturale e di sviluppo turistico della nostra città.
Dal 2016 il Mibact lancia il bando per eleggere la Capitale della Cultura scegliendo tra le candidate chi, con una progetto mirato, decide di valorizzare il territorio, rafforzare la coesione e l’inclusione sociale, prevede la collaborazione ed il cofinanziamento di pubblico e privati, incrementa il settore turistico, realizza opere ed infrastrutture destinate a rimanere sul territorio a beneficio della collettività in progetto che sia davvero innovativo. Inizialmente le candidate erano 46; Lanciano ha già superato una prima selezione rientrando nelle prime 31 ed ora attende la data del 15 novembre, giorno in cui si dovrebbero conoscere i nomi delle 10 finaliste che concorreranno a tutti gli effetti a diventare la Capitale della Cultura del 2020 nella proclamazione del prossimo 31 gennaio 2018.
“Per la Capitale della Cultura, il Ministero mette a disposizione 1 milione di euro per la realizzazione di opere materiali ed immateriali sul territorio ed è previsto anche il blocco del Patto di Stabilità e dei suoi vincoli di spesa. – ha detto Umberto Di Menno, Studio Eventi e Congressi – Ma il ritorno più importante che la nostra città potrebbe avere è, senza dubbio, in termini di visibilità e turismo ed è per questo che puntiamo ad arrivare almeno nella top ten”.
[mar_sx] Un progetto quindi che parte dalla creazione di una smart cultural city per lo sviluppo, attraverso quelli che vengono definiti i “cammini dell’anima”, in un territorio che si estende dalla Maiella ai trabocchi. “Abbiamo messo ordine tra tutte le attività delle varie associazioni cittadine, per creare ed incentivare il turismo attivo, – ha affermato il sindaco Mario Pupillo durante la presentazione – pensando ad importanti investimenti per le strutture culturali e sviluppare l’enorme potenziale economico che questo ‘piano regolatore culturale’ può generare”.
Ma qual è il budget per Lanciano Capitale della Cultura 2020? Si parla di circa 9 milioni di euro, di cui quasi 3 milioni per le spese correnti e circa 6 milioni e mezzo per gli investimenti, di cui il 29% arriveranno dal Comune. E se tanti risultano essere i punti di forza di Lanciano, come la presenza di molte associazioni, le numerose tradizioni storiche e culturali, la casa editrice Carabba, i Corsi Musicali Estivi, il Mastrogiurato, la Settimana Santa e ovviamente il Miracolo Eucaristico, diversi sono anche i punti di debolezza su cui sarà necessario lavorare se davvero si vorrà avere un’opportunità concreta di vincere tra rivali come Agrigento, Parma o Ravello. Sarà necessario ovviare alla mancanza di strutture per attività culturali medie e grandi ad un turismo, perlopiù religioso, che resta mordi e fuggi ed alla mancanza di una progettazione concertata tra pubblico e privato.
“Per noi è una grande sfida che abbiamo voluto accettare immediatamente – hanno concluso Pupillo e l’assessore alla Cultura, Marusca Miscia – ed il sogno di vincere, ovviamente, resta, ma adesso l’obiettivo primario è rientrare nelle prime 10 città candidate per dimostrare che questa città ha tutte le carte in regola per essere la Capitale della Cultura italiana del 2020”.